Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Singapore lancia centro di ricerca sugli effetti del climate change sulla salute

(17 Aprile 2025)

Roma – Per far fronte alle crescenti minacce per la salute poste dal cambiamento climatico, la Nanyang Technological University di Singapore (NTU Singapore) sta lanciando un nuovo centro di ricerca interdisciplinare. Il Centro per il cambiamento climatico e la salute ambientale (CCEH) si concentrerà sull’impatto del cambiamento climatico sulla salute in base a tre pilastri chiave: qualità dell’aria, caldo estremo, approvvigionamento idrico e qualità dell’acqua , questioni che stanno diventando sempre più urgenti nel Sud-est asiatico a causa dell’aumento delle temperature globali e dei cambiamenti ambientali. Il CCEHriunisce le competenze dell’intero ecosistema di ricerca della NTU, tra cui la Lee Kong Chian School of Medicine (LKCMedicine), l’Asian School of the Environment (ASE), l’Earth Observatory of Singapore (EOS), il Singapore Centre for Environmental Life Sciences Engineering (SCELSE) e il Nanyang Environment & Water Research Institute (NEWRI). Collaborerà inoltre con partner locali e internazionali per sviluppare politiche basate sull’evidenza e soluzioni concrete. Il centro è stato inaugurato ufficialmente dalla Dott.ssa Amy Khor, Ministro di Stato per la sostenibilità e l’ambiente. Il Vicepresidente della NTU (Ricerca), il Professore Ernst Kuipers , ha dichiarato: “Il cambiamento climatico rappresenta una grave minaccia per la salute umana, anche nelle regioni tropicali come il Sud-est asiatico. La NTU riconosce l’urgente necessità di soluzioni su misura per il nostro ambiente. Il nuovo Centro per il Cambiamento Climatico e la Salute Ambientale riunirà i principali esperti di diverse discipline per studiare e affrontare le complesse sfide sanitarie causate dal cambiamento climatico. Attraverso la ricerca all’avanguardia, l’innovazione e le partnership regionali, miriamo a salvaguardare le comunità, influenzare le politiche e formare la prossima generazione di ricercatori per costruire un futuro più sano e resiliente”. Una delle prime iniziative del CCEH è la creazione di un consorzio regionale che riunisca università e istituti sanitari di Indonesia, India, Thailandia, Taiwan e Regno Unito. Il consorzio faciliterà la condivisione di dati, risultati di ricerca e buone pratiche. Altri progetti includono l’uso di intelligenza artificiale e sensori ambientali per monitorare e prevedere le tendenze relative a inquinamento, calore e qualità dell’acqua. Queste tecnologie possono essere utilizzate per prevedere potenziali emergenze sanitarie durante ondate di calore o picchi di inquinamento. Il centro esplorerà anche i rischi ambientali emergenti, come le microplastiche, e le loro implicazioni per la sostenibilità sanitaria e l’economia sanitaria. Per garantire che la sua ricerca abbia un impatto significativo, il CCEH pubblicherà i suoi risultati su riviste scientifiche di grande impatto per supportare un processo decisionale politico informato. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla