Roma – I ricercatori stanno trovando livelli delle sostanze tossiche PFAS negli uccelli 180 volte più elevati di quanto avveniva in passato. È quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università norvegese di Scienza e Tecnologia e pubblicato sul Journal of Hazardous Materials. “I PFAS hanno ricevuto molta attenzione negli ultimi anni. – ha spiegato l’autore principale Junjie Zhang – Questo perché sono ampiamente utilizzati nell’industria, ma allo stesso tempo queste sostanze possono anche essere dannose per molti organismi diversi”. Il gruppo di ricerca internazionale ha analizzato campioni di uccelli migratori e di molluschi di cui si nutrono. I ricercatori hanno prelevato campioni da 25 uccelli trampolieri. Inoltre, hanno raccolto campioni da 30 molluschi presenti in aree della Cina dove gli uccelli migratori spesso si fermano per nutrirsi. Questo perché è comune per gli uccelli – e per gli esseri umani, del resto – ingerire PFAS attraverso cibo e acqua. I ricercatori hanno prelevato campioni di fegato e sangue dagli uccelli. Hanno utilizzato un nuovo metodo per analizzare i campioni, chiamato test dei precursori ossidabili totali (TOP), sviluppato dalla coautrice Lara Cioni. Questo metodo facilita il rilevamento di alcuni tipi di PFAS. “I risultati TOP mostrano un aumento significativo di diversi tipi di sostanze nocive in tutti i campioni”, ha affermato Zhang “L’aumento maggiore si è registrato nel fegato degli uccelli trampolieri. Abbiamo trovato fino a 180 volte più PFAS rispetto a prima”. Alcune delle scoperte suggeriscono che molte sostanze chimiche eterne provengono da fonti di cui non siamo ancora a conoscenza, il che non è una buona notizia. Secondo i ricercatori, i risultati evidenziano quanto sia importante condurre ulteriori ricerche sulle sostanze da cui provengono i PFAS. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Negli uccelli trovate 180 volte più PFAS che in passato
(30 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla