Roma – Le inondazioni aumentano il rischio di ospedalizzazione del 26 per cento con un impatto sulla salute pubblica che dura fino a sette mesi dopo questi eventi catastrofici. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Monash University, Australia, e pubblicato su Nature Water. La ricerca è la più vasta e completa mai compiuta sugli impatti a lungo termine delle inondazioni sulla salute, tramite l’analisi di oltre 300 milioni di registri di ricoveri ospedalieri in otto paesi soggetti a eventi di inondazione. Gli autori hanno scoperto che gli eventi di inondazione, in aumento a livello globale a causa del cambiamento climatico, hanno portato ad un aumento dei ricoveri ospedalieri per malattie cardiovascolari (35 per cento), malattie respiratorie (30 per cento), malattie infettive (26 per cento), malattie digestive (30 per cento) come la gastroenterite, disturbi di salute mentale (11 per cento), diabete (61 per cento), cancro (34 per cento), disturbi del sistema nervoso (34 per cento) e malattie renali (40 per cento). Guidato dai professori Yuming Guo e Shanshan Li, lo studio ha coperto il periodo dal 2010 al 2019, esaminando 747 comunità di otto paesi/territori che avevano subito gravi inondazioni in quel periodo, tra cui la regione nord-orientale del Nuovo Galles del Sud in Australia, la regione meridionale del Brasile, il bacino del Mekong in Vietnam e la regione meridionale della Thailandia. Secondo il professor Guo, ci sarà “un’escalation nella gravità, durata e frequenza delle inondazioni a causa di eventi di precipitazioni estreme più frequenti e dell’innalzamento dei livelli del mare dovuto al riscaldamento globale”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Le inondazioni aumentano il rischio di ricovero ospedaliero del 26%
(10 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla