Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Il cambiamento climatico è ora la principale minaccia per le specie in pericolo

(28 Aprile 2025)

Roma – Il cambiamento climatico è diventato la minaccia più grave per le specie in pericolo. E’ quanto emerge da uno studio guidato dal Center for Conservation Innovation di Defenders of Wildlife, USA, e pubblicato su BioScience. Per condurre la loro analisi, Talia E. Niederman e gli atri autori hanno esaminato i pericoli per le specie inclusi negli elenchi dell’Endangered Species Act (ESA), nelle valutazioni dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e nelle nuove valutazioni di sensibilità climatica. In uno studio su 2766 specie a rischio negli Stati Uniti e nei suoi territori, il cambiamento climatico è risultato colpire ora il 91 per cento delle specie elencate dall’ESA, appartenenti alle 2766 studiate. Gli autori hanno esaminato cinque fattori principali della perdita di biodiversità causata dall’uomo – cambiamento climatico, cambiamento nell’uso del suolo e del mare, sfruttamento eccessivo delle specie, inquinamento e specie invasive – rilevando che la stragrande maggioranza (86 per cento) delle specie a rischio negli Stati Uniti affronta contemporaneamente più pericoli. Alcuni gruppi, tra cui coralli, bivalvi e anfibi, affrontano un numero di minacce maggiore rispetto alla media. Secondo gli autori, “Con l’aggiunta di dati completi sulla sensibilità climatica, il cambiamento climatico è un fattore di stress tanto diffuso per le specie elencate dall’ESA quanto il cambiamento nell’uso del suolo e del mare; questa tendenza si applica probabilmente anche in senso più ampio”. I ricercatori sottolineano che i dati provenienti dalle valutazioni IUCN e dai documenti originali di inserimento nell’elenco dell’ESA potrebbero sottorappresentare ampiamente il numero di specie colpite dai cambiamenti climatici. Raccomandano di “includere esplicitamente la sensibilità climatica nelle decisioni di inserimento nell’elenco e nei piani di gestione dell’ESA” per contribuire ad affrontare il crescente pericolo rappresentato da un clima in rapido cambiamento. Gli autori sottolineano inoltre l’importanza di essere consapevoli delle lacune conoscitive che potrebbero nascondere ulteriori problematiche, soprattutto quelle che riguardano specie che necessitano di valutazioni aggiornate. Tuttavia, concludono gli autori: “Non abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per sapere che la biodiversità si trova ad affrontare molteplici minacce persistenti. Affrontare tempestivamente i cinque fattori che determinano la perdita di biodiversità in tutti i taxa interessati sarà fondamentale per prevenire ulteriori estinzioni”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla