Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Grazie a una nuova tecnologia sarà possibile individuare le nanoplastiche nei fluidi corporei

(15 Aprile 2025)

Roma – Grazie a un innovativo metodo sarà possibile rilevare e quantificare le nanoplastiche nei fluidi corporei e determinarne la composizione chimica. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Università di Tecnologia di Graz (TU Graz) e pubblicato su Analytical Chemistry. Le microplastiche e le nanoplastiche entrano nel corpo umano in vari modi, ad esempio attraverso il cibo o l’aria che respiriamo.

La piattaforma di sensori utilizza la luce laser per rilevare particelle nanoplastiche nei liquidi.
Credito: Lunghammer – TU Graz

Gran parte viene escreta, ma una certa quantità rimane negli organi, nel sangue e in altri fluidi corporei, con possibili, gravi conseguenze per la salute. Il nuovo metodo di rilevamento delle nanoplastiche nei fluidi umani prevede due fasi. Nella prima una piattaforma di sensori aspira il liquido da analizzare e lo pompa attraverso un tubo di vetro. Lì, in seconda battuta, un laser debolmente focalizzato viene irradiato attraverso il liquido nella direzione del flusso o in direzione opposta. Se la luce colpisce delle particelle, l’impulso laser le accelera o le decelera, con maggiore intensità per le particelle più grandi rispetto a quelle più piccole. I diversi valori di velocità consentono di trarre conclusioni sulle dimensioni delle particelle e sulla loro concentrazione nel liquido. “Il nostro metodo per il rilevamento di micro e nanoplastiche può essere applicato a fluidi corporei trasparenti come urina, liquido lacrimale o plasma sanguigno”, affermano i ricercatori. “Tuttavia, è adatto anche per il monitoraggio continuo dei flussi di liquidi nell’industria, così come per le acque potabili e reflue”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla