Roma – I beagle con mutazioni del gene SHANK3 hanno mostrato comportamenti simili all’autismo, come l’evitamento facciale, indicando difficoltà nell’elaborazione dei volti. Lo rivela uno studio guidato da Siqi Yuan, dell’Università dell’Accademia cinese delle scienze, riportato su Science Advances. I risultati offrono nuove prospettive sulla neurobiologia alla base delle sfide sociali associate all’ASD.I disturbi dello spettro autistico, ASD, sono caratterizzati da sfide sociali e comunicative, spesso associate a mutazioni genetiche. Tra i geni coinvolti, SHANK3 è stato identificato come cruciale nella formazione di sinapsi e nella regolazione del comportamento sociale. Tuttavia, l’impatto di SHANK3 sull’elaborazione dei volti è stato difficile da studiare nei modelli animali tradizionali. I cani, che si affidano fortemente agli indizi visivi, offrono un modello ideale per esplorare questo aspetto. Gli scienziati hanno creato modelli di beagle con mutazioni SHANK3 e hanno confrontato il loro comportamento con quello di beagle non mutati. Durante gli esperimenti, sono state mostrate immagini di volti e oggetti ai cani, tracciando i movimenti oculari e monitorando i comportamenti. Sono stati anche registrati elettrocorticogrammi per valutare l’attività neurale. I risultati hanno mostrato che i beagle con mutazioni SHANK3 presentavano una ridotta attività neurale specifica per l’elaborazione facciale nella corteccia temporale rispetto ai controlli. Le risposte nelle regioni frontale e parietale erano anch’esse ridotte, e i movimenti oculari indicavano una minore attenzione per gli occhi dei volti. Questi cani hanno risposto in modo simile alle immagini di volti e oggetti, suggerendo difficoltà nell’elaborazione dei volti, un tratto comune negli esseri umani con ASD. Lo studio fornisce nuove prospettive sulla neurobiologia dell’elaborazione dei volti e sui deficit sociali associati all’ASD. Le mutazioni SHANK3 sembrano influenzare significativamente la capacità dei cani di riconoscere e rispondere ai volti, un aspetto cruciale per le interazioni sociali. I risultati potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per l’ASD.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Mutazione di un gene nei beagle provoca comportamenti simili all’autismo
(3 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.