Roma – L’esposizione a un farmaco ansiolitico comunemente utilizzato, il clobazam, presente nei corsi d’acqua a causa dell’inquinamento, impatta negativamente sul comportamento migratorio del salmone atlantico selvatico. Lo rivela uno studio guidato da Jack A. Brand, dell’Università svedese di scienze agrarie e della Società zoologica di Londra, pubblicato su Science. Questo inquinante farmaceutico aumenta la propensione al rischio nei giovani salmoni, facilitando la navigazione attraverso le dighe ma potenzialmente aumentando la vulnerabilità ai predatori. I risultati sottolineano le profonde conseguenze ecologiche degli inquinanti farmaceutici sulla fauna selvatica. L’inquinamento da farmaci psicoattivi rappresenta una crescente preoccupazione ambientale, con oltre 900 composti rilevati nei corsi d’acqua globali. Questi inquinanti, progettati per agire sui percorsi neurobiologici, persistono nell’ambiente e possono alterare il comportamento animale anche a basse concentrazioni. Il salmone atlantico selvatico, una specie migratoria cruciale, è particolarmente vulnerabile a tali contaminanti. La ricerca è stata condotta attraverso test di laboratorio ed esperimenti sul campo pluriennali. I ricercatori hanno esaminato l’impatto del clobazam, un comune inquinante farmaceutico, sul comportamento dei salmoni. I campioni di salmone sono stati esposti al clobazam e osservati per valutare le alterazioni nel comportamento migratorio, in particolare nella navigazione attraverso le dighe idroelettriche. L’esposizione al clobazam ha aumentato la propensione al rischio nei giovani salmoni, facilitando la loro migrazione verso il mare. Tuttavia, gli esperimenti di laboratorio hanno anche rivelato una riduzione della coesione dei banchi in presenza di predatori, aumentando potenzialmente il rischio di predazione in natura. Non sono state osservate differenze significative nella velocità di migrazione complessiva, ma i salmoni esposti hanno attraversato le dighe più rapidamente. I risultati di questo studio evidenziano le complesse conseguenze ecologiche dell’inquinamento farmaceutico. I cambiamenti comportamentali indotti dai farmaci psicoattivi possono influenzare sia positivamente che negativamente la sopravvivenza delle specie selvatiche. Secondo i ricercatori, è cruciale approfondire la comprensione di come diversi inquinanti psicoattivi e le loro interazioni influenzino il successo della migrazione per prevedere gli impatti a lungo termine sulle popolazioni ittiche. Lo studio dimostra l’importanza di considerare gli effetti degli inquinanti farmaceutici sul comportamento migratorio delle specie selvatiche. Per gli autori, sono necessarie politiche volte a proteggere specie ed ecosistemi vulnerabili in un mondo sempre più inquinato.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Troppi farmaci psicoattivi nei fiumi: i salmoni non sanno più come si migra
(10 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.