Valentina Di Paola

Le scimmie cantano lo yodel, e anche meglio di noi

(4 Aprile 2025)

Roma – Le scimmie nelle foreste pluviali dell’America Latina sono in grado di modulare la voce con rapide transizioni di frequenza, come avviene con lo yodel. A questa curiosa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B, condotto dagli scienziati dell’Anglia Ruskin University (ARU) e dell’Università di Vienna. Il team, guidato da Jacob Dunn e Christian T Herbst, ha valutato scansioni TC, simulazioni al computer e lavoro sul campo presso il La Senda Verde Wildlife Sanctuary in Bolivia.

Gli studiosi hanno registrato e analizzato i richiami di varie specie di primati, tra cui la scimmia urlatrice Alouatta caraya, il cappuccino Sapajus apella, la Saimiri boliviensis e l’Ateles chamek. Le scimmie del Nuovo Mondo, il cui areale si estende dal Messico all’Argentina, hanno sviluppato le membrane vocali più grandi tra tutti i primati, il che suggerisce che queste sottili strisce di tessuto svolgono un ruolo particolarmente importante nella loro produzione vocale e nel repertorio dei richiami. Questo lavoro, spiegano gli studiosi, fornisce nuove importanti informazioni sui diversi suoni vocali dei primati non umani, svelando come vengono prodotti determinati richiami. I ricercatori hanno scoperto che le membrane consentono alle scimmie di introdurre delle pause vocali nei richiami.

Queste interruzioni si verificano quando le scimmie spostano la produzione del suono dalle corde vocali alle membrane vocali. Gli studiosi hanno dimostrato che i richiami prodotti con le membrane sono associate alle stesse rapide transizioni di frequenza udite nello jodel alpino, ma con una gamma di frequenze molto più ampia. In particolare, gli yodelisti umani coprono circa un’ottava, mentre i primati sono in grado di superare le tre ottave. “Questi risultati – osserva Dunn – mostrano come le scimmie sfruttino una caratteristica evoluta della loro laringe, la membrana vocale, che consente di produrre una gamma più ampia di richiami, compresi questi ultra-yodel. Ciò potrebbe essere particolarmente importante nei primati, che hanno vite sociali complesse e hanno bisogno di comunicare in vari modi diversi”.

È probabile che questa struttura si sia evoluta per arricchire il repertorio dei richiami degli animali e che venga potenzialmente utilizzato per cambiamenti che catturano l’attenzione, diversificazione dei richiami o per identificarsi. “La produzione di questi complessi schemi vocali – sottolinea Herbst – è in gran parte resa possibile dalla conformazione anatomica della laringe degli animali e non richiede un complesso controllo neurale”. “Il nostro lavoro – conclude Tecumseh Fitch, esperto di evoluzione vocale umana dell’Università di Vienna – dimostra che le membrane vocali estendono la gamma di toni della scimmia, ma ne destabilizzano anche la voce. Potrebbero essere andate perdute durante l’evoluzione umana per promuovere la stabilità del tono nel canto e nel linguaggio. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per chiarire queste dinamiche”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).