Roma – Le femmine di bonobo, scientificamente noti come Pan paniscus, formano delle vere e proprie coalizioni contro i maschi per consolidare il proprio status sociale e ridurre le differenze di potere tra i generi sessuali. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Communications Biology, condotto dagli scienziati del Department of Human Evolutionary Biology presso l’Università di Harvard. Il team, guidato da Martin Surbeck, ha analizzato sei comunità di bonobo nella Repubblica Democratica del Congo nell’arco di quasi trent’anni di osservazioni. I risultati suggeriscono che l’impatto dell’aggressività maschile viene mitigato dalle femmine che si raggruppano e impediscono alle controparti di dominare le opportunità di accoppiamento.
- Membri della comunità di Ekalakala riposano e socializzano su un albero caduto Credito: Martin Surbeck, Progetto di ricerca sui bonobo di Kokolopori
- Gloria, una femmina di bonobo della comunità Kokoalongo, viene accudita da un’altra femmina della stessa comunità. Credito: Martin Surbeck, Progetto di ricerca sui bonobo di Kokolopori
- Membri della comunità di Ekalakala riposano e socializzano su un albero caduto Credito: Martin Surbeck, Progetto di ricerca sui bonobo di Kokolopori
La dominanza femminile sui maschi all’interno di un gruppo è un fenomeno raro nei mammiferi sociali, con poche eccezioni come le iene maculate. Sono state proposte diverse ipotesi su come le femmine dei mammiferi possano ottenere la dominanza sui maschi. Tra queste, l’ipotesi dell’auto-organizzazione, che suggerisce un effetto di auto-rinforzo derivante dalla vittoria e dalla sconfitta, e l’ipotesi del controllo riproduttivo, secondo cui l’aggressività maschile porta a una riduzione del successo riproduttivo. È stata inoltre teorizzata l’idea della coalizione femminile, che prevede la collaborazione tra esemplari femminili per contrastare i maschi nei conflitti. I ricercatori hanno monitorato sei comunità di bonobo per periodi pluriennali tra il 1993 e il 2021 e hanno registrato casi di aggressioni tra individui sessualmente maturi. Il potere femminile è stato misurato dalla percentuale di conflitti in cui i maschi si sono sottoposti ad aggressioni femminili. Nell’intero set di dati, si sono verificati 1.786 conflitti, di cui 1.099 vinti dalle femmine. Inoltre, le femmine hanno superato circa il 70 per cento degli individui maschili nelle rispettive comunità. Questa tendenza, concludono gli scienziati, potrebbe essere la prima dimostrazione dell’ipotesi della coalizione come meccanismo evolutivo associato a un aumento del potere femminile. (30Science.com)