Roma – All’età di 15 mesi, i bambini iniziano a capire e dedurre il significato delle nuove parole sulla base del contesto. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati della Northwestern University e dell’Università di Harvard. Il team, guidato da Sandra Waxman e Elena Luchkina, ha coinvolto 134 bambini per capire se anche i bambini piccoli siano in grado di utilizzare i contesti conversazionali in cui compare una parola per dedurne il significato. Il linguaggio umano, spiegano gli esperti, ci permette di imparare nuove parole per descrivere anche oggetti e situazioni che non abbiamo mai visto direttamente. Ciò avviene in modo fluido, perché nelle conversazioni è possibile utilizzare indizi dal contesto generale per dedurre il significato delle nuove parole. “Molte persone – afferma Waxman – credono che per avere successo nell’apprendimento delle parole sia necessario che il bambino ‘associ’ una nuova parola a un oggetto fisicamente presente. Nel corso naturale di una giornata, però, è molto comune sentire parole quando gli oggetti a cui si riferiscono non sono disponibili alla nostra percezione immediata”. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno coinvolto 67 bambini di 12 mesi e 67 di 15 mesi. Inizialmente, i piccoli partecipanti sono stati esposti a parole che conoscevano abbinate all’immagine dell’oggetto a cui esse si riferivano (come “mela”, “banana”, “uva”). Successivamente, sono state pronunciate nuove parole (ad esempio “kumquat”), mentre la controparte reale non era in vista. Nell’ultima parte, erano disponibili due nuovi oggetti (un kumquat e una frusta) e veniva chiesto ai bambini di individuare il kumquat. I bambini di 15 mesi, ma non quelli di 12, hanno osservato più a lungo il nuovo frutto rispetto all’altro oggetto. “Sebbene non avessero mai visto il nuovo frutto – riporta Waxman – i piccoli partecipanti erano in grado di utilizzare gli indizi contestuali per identificare l’opzione più probabile. Il nostro lavoro dimostra che anche i bambini che stanno appena iniziando a pronunciare le loro prime parole imparano dal linguaggio che sentono”. Questo lavoro, commentano gli autori, fornisce nuove informazioni sulle origini evolutive della capacità umana di apprendere da cose che non sono percettivamente presenti. Allo stesso tempo, sottolineano gli esperti, i risultati evidenziano il potere del linguaggio nella vita quotidiana dei bambini. Ascoltando conversazioni e leggendo libri, i bimbi sentono parole che ancora non capiscono e che non riescono ad associare immediatamente a una controparte reale. Questo studio, concludono gli scienziati, mostrano che entro i 15 mesi i neonati utilizzano spontaneamente il contesto linguistico per costruire l’idea del significato di una nuova parola. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Bimbi imparano a dedurre i significati delle parole già a 15 mesi
(23 Aprile 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).