Roma – Viaggiare con la mente durante compiti che richiedono poca attenzione non solo non compromette le prestazioni, ma in alcuni casi può addirittura migliorare l’apprendimento. Lo rivela uno studio dell’Università Eötvös Loránd, pubblicato sulla rivista JNeurosci. L’attività cerebrale associata al vagare con la mente spontaneo presenta caratteristiche simili a quelle del sonno, suggerendo che questo tipo di “riposo vigile” possa essere benefico per l’apprendimento passivo. Il mind wandering, o vagabondare della mente, è un fenomeno comune in cui l’attenzione si distacca dal compito in corso, spesso senza intenzione. Sebbene sia spesso associato a effetti negativi sull’apprendimento attivo, recenti ricerche suggeriscono che possa avere un ruolo positivo nell’apprendimento passivo. Lo studio ha esplorato come il mind wandering influenzi l’apprendimento in compiti che richiedono poca attenzione. La ricerca ha coinvolto quasi 40 partecipanti che hanno eseguito un semplice compito di apprendimento mentre veniva registrata la loro attività cerebrale. Il compito è stato scelto per permettere ai partecipanti di fare previsioni basate sulle probabilità senza consapevolezza. Sono stati confrontati il mind wandering spontaneo e quello deliberato per valutare il loro impatto sulle prestazioni. I risultati mostrano che il mind wandering spontaneo non ha peggiorato le prestazioni e, in alcuni casi, ha migliorato l’apprendimento. L’attività neurale oscillatoria nella corteccia durante il mind wandering è stata simile a quella osservata durante il sonno o stati simili al sonno. Questo suggerisce che il mind wandering possa promuovere l’apprendimento in compiti che richiedono un’attenzione minima. Secondo gli scienziati, il mind wandering potrebbe avere un ruolo benefico nell’apprendimento passivo. Questo fenomeno potrebbe rappresentare una forma di “riposo vigile” che aiuta il cervello a riprendersi da compiti impegnativi. Le implicazioni di questo studio suggeriscono che il mind wandering possa essere utile in contesti in cui l’apprendimento avviene senza un impegno attivo. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Viaggiare con la mente può migliorare l’apprendimento
(7 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.