Roma – Un vaccino in fase di sviluppo ha dimostrato una protezione completa nei topi contro una variante mortale del virus che causa l’influenza aviaria. A svilupparlo una quadra di ricerca guidata dall’Università di Buffalo. Il lavoro, descritto in dettaglio in uno studio pubblicato sulla rivista Cell Biomaterials, si concentra sulla variante H5N1 nota come 2.3.4.4b, che ha causato epidemie diffuse tra uccelli selvatici e pollame, oltre ad aver infettato bovini da latte, gatti domestici, leoni marini e altri mammiferi. Lo studio descrive lo sviluppo e la sperimentazione preclinica di un vaccino sperimentale contro l’influenza aviaria, basato su una piattaforma a nanoparticelle chiamata CoPoP, cobalto-porfirina-fosfolipide. Questo vaccino utilizza dosi precise delle proteine chiave emoagglutinina, H5, e neuraminidasi, N1, del virus H5N1, variante 2.3.4.4b, responsabile di epidemie tra uccelli selvatici, pollame e vari mammiferi. Nei test su modelli murini, il vaccino ha fornito una protezione completa contro la variante mortale del virus: dosi contenenti solo H5 o una combinazione di H5 e N1 hanno impedito la malattia, la perdita di peso e la presenza virale nei polmoni, mentre il solo N1 ha garantito una protezione parziale. Ciò sottolinea il ruolo cruciale dell’H5 nell’induzione di immunità efficace, mentre gli anticorpi contro N1, pur non neutralizzanti, contribuiscono a ridurre la replicazione virale e la gravità della malattia. La piattaforma CoPoP, già sperimentata in vaccini COVID-19 in fase clinica in Asia, si basa su nanoparticelle che legano le proteine virali modificate con un tag di istidina agli ioni cobalto, facilitando una produzione rapida e precisa. Inoltre, il vaccino incorpora adiuvanti immunostimolanti QS-21 e monofosforil lipide A sintetico per potenziarne l’efficacia. Rispetto ai vaccini tradizionali a base di virus vivi o inattivati, questo vaccino proteico ricombinante non richiede l’uso di uova nella produzione, offrendo un metodo più rapido ed efficiente per rispondere all’evoluzione dei ceppi di influenza aviaria. I ricercatori prevedono ulteriori studi per ottimizzare dosi e protocolli di somministrazione, con l’obiettivo di sviluppare un vaccino versatile e potente per la protezione sia umana sia animale contro ceppi influenzali emergenti e resistenti. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Vaccino sperimentale contro l’influenza aviaria eccelle nei modelli animali
(17 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.