Valentina Di Paola

Servono 2,7 figli a donna per salvare la popolazione

(30 Aprile 2025)

Roma – Le popolazioni umane avrebbero bisogno di almeno 2,7 figli per donna, un tasso molto più elevato rispetto a quanto valutato in precedenza. A questo curioso risultato giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati dell’Università di Shizuoka. Il team, guidato da Takuya Okabe, ha utilizzato modelli matematici per esaminare la variabilità demografica e il suo impatto sulla sopravvivenza delle popolazioni nel corso delle generazioni. Ricerche precedenti avevano suggerito che un tasso di fertilità di 2,1 figli per donna potesse essere sufficiente per sostenere la popolazione. Questa cifra, però, rivelano gli autori, non tiene conto delle differenze casuali nel numero di figli, così come dei tassi di mortalità, del rapporto tra i generi e delle famiglie che non procreano. Nelle piccole popolazioni, queste variazioni casuali possono avere impatti molto rilevanti. Secondo l’indagine, tali fluttuazioni richiedono un tasso di fertilità di almeno 2,7 figli per donna. Tuttavia, un rapporto di natalità sbilanciato a favore delle femmine potrebbe ridurre il rischio di estinzione delle linee familiari. Questi risultati, commentano gli esperti, contribuiscono a spiegare perché in condizioni estreme, come guerre, carestie o sconvolgimenti ambientali, tendono a nascere più femmine che maschi. Allo stesso tempo, il lavoro suggerisce che la maggior parte delle linee evolutive familiari finirà per estinguersi anche nelle grandi popolazioni sviluppate. Gli autori concludono che la vera sostenibilità della popolazione richiede di riconsiderare gli obiettivi convenzionali di fertilità. I ​​risultati hanno anche implicazioni per gli sforzi di conservazione delle specie a rischio di estinzione per le quali vengono stabiliti obiettivi di fertilità. “Considerando la casualità dei tassi di fertilità e mortalità – conclude Diane Carmeliza N. Cuaresma, altra firma dell’articolo – un tasso di fertilità superiore al livello di sostituzione standard è necessario per garantire la sostenibilità della nostra popolazione”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).