Roma – Sviluppati nuovi farmaci candidati che mostrano risultati promettenti contro il SARS-CoV-2 e altri coronavirus. A farlo un gruppo di ricercatori dell’Università della California di San Francisco, UCSF, e del Gladstone Institute. Lo studio, guidato da Charles Craik, UCSF, e Melanie Ott, Gladstone Institutes, è stato pubblicato su Science Advances. “In tre anni ci siamo mossi alla stessa velocità di un’azienda farmaceutica, dall’inizio alla fine, sviluppando farmaci candidati contro un agente patogeno completamente nuovo”, ha affermato Craik. “Questi composti potrebbero inibire i coronavirus in generale, dandoci un vantaggio contro la prossima pandemia”, ha detto Craik. “Dobbiamo portarli al traguardo e alle sperimentazioni cliniche”, ha aggiunto Craik. I composti sviluppati hanno superato il Paxlovid nei test preclinici contro il SARS-CoV-2 e il virus MERS. La squadra di ricerca si è concentrato sulla proteasi maggiore, MPro, essenziale per la replicazione virale. Attraverso un approccio multidisciplinare che ha coinvolto docking molecolare, sintesi chimica e test virologici, sono state identificate due molecole, AVI-4516 e AVI-4773, capaci di bloccare efficacemente MPro senza interferire con le proteasi umane. Con la crescente convinzione che AVI-4516 e AVI-4773 bloccassero efficacemente MPro, Ott, un virologo, li ha testati contro il SARS-CoV-2 vivo, prima in piastre di Petri e poi nei topi. “È molto difficile combattere i virus in generale, per non parlare del SARS-CoV-2, ma questi nuovi composti sono tra i migliori, se non i migliori, che abbiamo mai visto in termini di eliminazione delle infezioni”, ha affermato Ott. “I due farmaci candidati sembravano promettenti come terapie per le malattie: bloccavano con efficacia il loro bersaglio; viaggiavano efficacemente attraverso l’organismo, garantendone il raggiungimento; e, almeno nei topi, sembravano sicuri”, ha aggiunto Ott. Il gruppo di ricerca ritiene che i loro farmaci candidati, una volta superati gli studi clinici per dimostrarne la sicurezza sugli esseri umani, potrebbero essere tenuti “in magazzino”, pronti per combattere la prossima pandemia causata da un coronavirus. La ricerca è stata finanziata inizialmente dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases, NIAID, ma i fondi sono stati successivamente revocati, mettendo a rischio il futuro sviluppo di questi antivirali. La squadra di ricerca spera di poter portare avanti gli studi clinici per valutare la sicurezza e l’efficacia dei farmaci candidati negli esseri umani, con l’obiettivo di creare una riserva di farmaci pronti per affrontare future pandemie di coronavirus.(30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Potenziale “scacco matto” ai Coronavirus grazie a nuovi candidati farmaci
(24 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.