Valentina Di Paola

Nuovo esame del sangue per rilevare il Parkinson

(11 Aprile 2025)

Roma – Un nuovo esame del sangue basato sull’RNA permette di rilevare precocemente la malattia di Parkinson in modo semplice, affidabile ed economico. A svilupparlo gli scienziati dell’Università Ebraica di Gerusalemme, dell’Università del Surrey e dell’Imperial College di Londra, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature Aging per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Nimrod Madrer, Hermona Soreq, Iddo Paldor e Eyal Soreq, ha ideato un nuovo approccio per identificare i marcatori del Parkinson attraverso le analisi del sangue. Il test, spiegano gli autori, quantifica specifici frammenti di RNA nel sangue, concentrandosi su una sequenza ripetitiva che si accumula in caso di malattia e sul declino dell’RNA mitocondriale, che si deteriora con la progressione della condizione.

Misurando il rapporto tra questi biomarcatori, l’analisi offre uno strumento diagnostico altamente accurato, non invasivo, rapido ed economico, che potrebbe favorire interventi e trattamenti precoci. La diagnosi delle malattie neurodegenerative non è cambiata negli ultimi 50 anni: vengono identificate solo quando la maggior parte dei neuroni è deceduta ed è ormai troppo tardi per avviare un percorso di cura. Per far fronte a questa limitazione, gli autori hanno preso in considerazione i frammenti di RNA di trasferimento, o tRF, piccole molecole con il potenziale di rivelare cambiamenti significativi nell’organismo. In particolare, sono stati identificati due biomarcatori chiave legati alla malattia di Parkinson. Il nuovo test, aggiungono gli scienziati, è stato in grado di distinguere i pazienti pre-sintomatici dai soggetti di controllo sani con un’accuratezza dello 0,86, significativamente superiore rispetto agli strumenti diagnostici esistenti. “Questa scoperta – afferma Soreq – rappresenta un importante progresso nella nostra comprensione del morbo di Parkinson e offre un esame del sangue semplice e minimamente invasivo come strumento per la diagnosi precoce”. “Il nostro test – conclude Madrer – ha il potenziale per alleviare l’incertezza e favorire il trattamento tempestivo di una malattia neurodegenerativa disabilitante. Il nostro lavoro costituisce una pietra miliare significativa nella lotta contro il Parkinson, offrendo una nuova speranza a milioni di persone in tutto il mondo”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).