Roma – I medicinali a base di interferone beta, una proteina prodotta naturalmente dall’organismo per difendersi da virus e altri patogeni, potrebbero contribuire a riattivare le cellule immunitarie che non funzionano correttamente. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Immunology, condotto dagli scienziati del Radboud University Medical Center. Il team, guidato da Guus Leijte, Matthijs Kox e Farid Keramati, ha esaminato le risposte immunitarie di un gruppo di volontari sani. Quando il sistema immunitario non funziona correttamente, spiegano gli esperti, gli individui diventano più suscettibili alle infezioni, causate da virus, batteri o funghi. In effetti, riportano gli studiosi, il 20 per cento dei decessi globali è associato alla sepsi, la principale causa di decesso nelle unità di terapia intensiva. Caratterizzata dall’insufficienza d’organo, questa condizione dipende da una risposta immunitaria disregolata, che può manifestarsi in modo eccessivamente aggressivo o gravemente soppressa. In caso di paralisi immunitaria, i pazienti sono particolarmente vulnerabili a nuove infezioni. Per comprendere questi processi, i ricercatori hanno indotto una risposta immunitaria controllata nei partecipanti iniettando frammenti di batteri morti. Grazie a una serie di tecnologie avanzate, il gruppo di ricerca ha monitorato i cambiamenti nel sistema immunitario durante la fase infiammatoria acuta e in caso di paralisi immunitaria. Successivamente, gli scienziati hanno analizzato le cellule immunitarie ottenute dal sangue e dal midollo osseo dei partecipanti. I dati hanno rivelato che i monociti non maturavano correttamente e funzionavano in maniera meno efficace. Il gruppo di ricerca ha quindi identificato un meccanismo cruciale che contribuisce alla paralisi immunitaria, poiché questi monociti svolgono un ruolo vitale nella difesa dell’organismo contro le infezioni. “Questa analisi – afferma Keramati – ci ha fornito una comprensione dettagliata di ciò che accade durante una risposta immunitaria. Grazie a queste informazioni potremmo delineare trattamenti in grado di ripristinare le difese immunitarie indebolite”. Nell’ambito dell’indagine, gli scienziati hanno scoperto che l’interferone beta, somministrato ai pazienti con sclerosi multipla e problemi di regolazione della risposta immunitaria, promuove la maturazione dei monociti. “Questi risultati sono molto promettenti – conclude Kox – ma sono necessari ulteriori sviluppi. Finora abbiamo studiato l’effetto dell’interferone beta solo sulle cellule in laboratorio. Il prossimo passo è somministrare questo farmaco a partecipanti sani, per verificare se questo possa contrastare la paralisi immunitaria”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
L’interferone beta riattiva le cellule immunitarie mal funzionanti
(18 Aprile 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).