Valentina Di Paola

Le persone concepite al freddo sono più in forma

(7 Aprile 2025)

Roma – Gli individui che sono stati concepiti nelle stagioni più fredde sono associati a una probabilità più elevata di mostrare una maggiore attività del tessuto adiposo bruno, un aumento del dispendio energetico, un indice di massa corporea più basso e un minore accumulo di grasso attorno agli organi interni. Questa curiosa correlazione emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Metabolism, condotto dagli scienziati della Tohoku University Graduate School of Medicine. Il team, guidato da Takeshi Yoneshiro, ha coinvolto 683 partecipanti per valutare la relazione tra le condizioni meteorologiche al momento del concepimento e la fisiologia umana. La forma fisica e la quantità di grasso, spiegano gli esperti, sono fortemente influenzate dalle abitudini alimentari e dall’esercizio fisico. Tuttavia, anche l’esposizione al freddo e al caldo gioca un ruolo centrale in questo senso. A temperature più fredde, il corpo genera calore tramite l’attività del tessuto adiposo bruno e immagazzina meno grasso sotto forma di tessuto adiposo bianco rispetto a temperature più calde. Nell’ambito dell’indagine, il team ha analizzato densità, attività e termogenesi del tessuto adiposo bruno in 683 persone di età compresa tra 3 e 78 anni, considerando le temperature a cui erano stati esposti i genitori durante la fecondazione. I risultati hanno evidenziato che gli individui concepiti durante la stagione fredda mostravano una maggiore attività del tessuto adiposo bruno, correlata a un aumento del dispendio energetico, a un maggiore accumulo di grasso viscerale e a un indice di massa corporea inferiore nell’età adulta. Saranno necessari ulteriori approfondimenti, concludono gli autori, per determinare i meccanismi sottostanti, l’applicabilità in diverse popolazioni e l’impatto di altri cambiamenti dietetici e ambientali, compresi quelli che si verificano durante l’infanzia.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).