Valentina Di Paola

Le nanoplastiche si trovano anche nella placca del collo

(23 Aprile 2025)

Roma – L’accumulo di grasso nei vasi sanguigni del collo può contenere quantità di micronanoplastiche 50 volte più elevate rispetto alle arterie prive di placca. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, presentato durante le sessioni scientifiche “Vascular Discovery 2025: From Genes to Medicine” dell’American Heart Association dagli scienziati dell’Università del New Mexico. Il team, guidato da Ross Clark, ha analizzato coinvolto meno di 50 partecipanti a una indagine precedente svolta in Italia. La placca, spiegano gli esperti, è un deposito di grasso che può restringere la carotide, e costituisce un fattore predittivo per l’ictus e altre problematiche. “Si tende a pensare – osserva Clark – che le micro e nano plastiche provengano principalmente dall’uso di utensili e oggetti di plastica. Tuttavia, la fonte principale è il cibo”. Nell’ambito dell’indagine, il gruppo di ricerca ha confrontato i livelli di micronanoplastiche presenti nelle arterie carotidi di tre gruppi: arterie sane, presenza di placche ma assenza di sintomi e placche con sintomi. Gli scienziati hanno anche valutato i livelli di plastiche, i marcatori di infiammazione, l’attività genica delle cellule immunitarie e le cellule staminali che contribuiscono a stabilizzare la placca. L’analisi ha rilevato che la concentrazione di micronanoplastiche nelle arterie carotidi era 16 volte più elevata tra le persone senza sintomi rispetto ai livelli riscontrati nelle pareti dei donatori di tessuti, rispettivamente 895 e 57 microgrammi per grammo. Allo stesso tempo, la presenza di plastica in questo sottogruppo era 51 volte maggiore tra chi aveva manifestato sintomi associati all’accumulo rispetto ai campioni dei donatori della stessa età. Non sono emersi collegamenti tra la quantità di micronanoplastiche e i segni di infiammazione improvvisa, ma le persone con placche nei vasi sanguigni del collo presentavano una quantità maggiore di minuscole particelle di plastica rispetto alle persone con arterie sane. “Questi risultati – commenta Clark – indicano che gli effetti biologici delle micronanoplastiche sui depositi di grasso sono più complessi e sfumati della semplice insorgenza di un’infiammazione improvvisa. Nei prossimi step, ci concentreremo su una migliore comprensione degli effetti immunologici delle micronanoplastiche nelle arterie ostruite. Studiare l’effetto di questi materiali sul nostro organismo è fondamentale per capire come prevenire potenziali conseguenze negative”. “Finora – conclude – queste sostanze non erano considerate un fattore di rischio modificabile per l’ictus. Questa associazione rappresenta un nuovo potenziale bersaglio per la prevenzione degli attacchi ischemici”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).