Roma – L’utilizzo della tecnologia potrebbe ridurre il rischio di declino cognitivo in età avanzata. A questo incoraggiante risultato giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour, condotto dagli scienziati dell’Università del Texas ad Austin. Il team, guidato da Jared F. Benge, ha valutato 57 lavori precedenti per considerare l’uso della tecnologia digitale in 411.430 adulti di tutto il mondo con un’età media di 68,7 anni. I dispositivi digitali, spiegano gli esperti, sono estremamente diffusi e la prima generazione delle persone cresciute con queste tecnologie sta raggiungendo l’età in cui emergono i sintomi della demenza. Ipotesi precedenti suggerivano che l’uso quotidiano della tecnologia possa indebolire le capacità cognitive. Nell’ambito dell’indagine, per tutti i partecipanti erano disponibili diagnosi o risultati di test cognitivi. I ricercatori non hanno trovato evidenze dell’ipotesi della demenza digitale. Al contrario, l’uso della tecnologia digitale, che includeva computer, smartphone, Internet e una combinazione dei tre, è stato associato a un rischio inferiore di deterioramento cognitivo. Gli scienziati sottolineano che i risultati ottenuti non potevano essere spiegati da fattori demografici, socioeconomici, di salute o di altri stili di vita presi singolarmente. Il lavoro, tuttavia, concludono gli autori, non fornisce una spiegazione dei meccanismi causali alla base dell’associazione tra l’uso della tecnologia digitale e la salute cognitiva. (30Science.com)
Valentina Di Paola
La tecnologia potrebbe aiutare a ridurre il declino cognitivo
(14 Aprile 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).