Lucrezia Parpaglioni

Interfaccia cervello-computer indossabile

(7 Aprile 2025)

Roma– Sviluppato un sensore cerebrale indossabile microscopico, in grado di mantenere un’interfaccia cervello-computer, BCI, persistente durante il movimento. Lo studio, guidato da Woon-Hong Yeo, del Georgia Institute of Technology, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, supera le limitazioni dei dispositivi tradizionali, spesso ingombranti e rigidi, introducendo una tecnologia flessibile e miniaturizzata. Il dispositivo utilizza microaghi polimerici conduttivi per acquisire segnali elettrici neurali ad alta risoluzione, fili flessibili in poliimmide e rame che riducono la resistenza elettrica al contatto con la pelle, garantendo stabilità anche durante attività dinamiche e un layout compatto posizionabile tra i follicoli piliferi che elimina l’ostruzione visiva e fisica, consentendo un uso prolungato, fino a 12 ore.


Un sensore cerebrale in microscala posizionato tra i follicoli piliferi.
Credito
W. Hong Yeo

In uno studio su sei partecipanti, il sistema ha raggiunto il 96,4% di accuratezza nel classificare segnali neurali durante camminata, corsa e posizione eretta, utilizzati per controllare una videochiamata in realtà aumentata e un basso rumore di fondo, paragonabile a elettrodi commerciali a secco, nonostante il movimento. Rispetto ad altre BCI indossabili, il dispositivo si distingue per l’integrazione di elettronica flessibile e algoritmi di deep learning, che ottimizzano l’elaborazione dei segnali in ambienti reali. Questa soluzione risponde alla necessità di BCI pratiche per applicazioni mediche, come controllo di protesi e quotidiane, come smart home. Lo studio dimostra che l’uso di materiali conformabili e microstrutturati può superare le barriere ergonomiche delle BCI tradizionali. Futuri sviluppi mirano a aumentare la densità dei sensori e migliorare la robustezza contro interferenze ambientali. Secondo gli autori, questa tecnologia potrebbe rendere le BCI uno strumento di routine in ambito clinico e consumer, accelerando l’integrazione uomo-macchina. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.