Roma – Scoperto legame temporale tra intenzioni e azioni, il che fa sembrare che le azioni si verifichino più velocemente quando sono intenzionali. Lo rivela uno studiodei ricercatori dell’Università del Minnesota, guidati da Jean-Paul Noel, pubblicato su PLOS Biology. La ricerca indaga il legame temporale tra l’intenzione di muoversi e l’azione motoria effettiva. Lo studio ha utilizzato un’interfaccia cervello-macchina su un partecipante paralizzato, con 96 elettrodi impiantati nella corteccia motoria della mano, per disaccoppiare intenzioni, azioni e i loro effetti. Attraverso l’analisi dei segnali neurali, è stato possibile identificare schemi di attività cerebrale associati all’intenzione di stringere una palla e alla successiva attivazione muscolare. I risultati mostrano che l’attività neurale nella corteccia motoria primaria coincide temporalmente con l’esperienza soggettiva dell’intenzione di muoversi, con un intervallo percepito medio di circa 71 millisecondi tra intenzione e azione reale. Manipolando sperimentalmente la sequenza degli eventi, ad esempio stimolando la mano senza intenzione volontaria o impedendo l’azione pur mantenendo l’intenzione, i ricercatori hanno dimostrato che la percezione temporale dell’azione cambia, confermando un legame stretto e compresso tra intenzione e movimento. Le registrazioni neurali hanno evidenziato che la corteccia motoria primaria codifica queste intenzioni in modo sincronizzato con la consapevolezza soggettiva del volere muoversi, contrariamente a studi precedenti che avevano localizzato l’intenzione in aree frontali del cervello con anticipo fino a un secondo. Lo studio contribuisce al dibattito sul libero arbitrio e sulla relazione tra attività cerebrale e coscienza dell’intenzione, sottolineando che l’ultimo nodo corticale prima dell’attivazione motoria è coinvolto simultaneamente all’esperienza conscia del volere agire. (30Science.com)