Roma – Livelli elevati di zuccheri nel sangue durante l’adolescenza possono triplicare il rischio di danni cardiaci prematuri, con un livello di pericolo maggiore tra le donne rispetto alle controparti maschili. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Diabetes Care condotto dagli scienziati del Baylor College of Medicine negli Stati Uniti, dell’Università di Berna in Svizzera, del Murdoch Children’s Research Institute in Australia, dell’Università di Bristol, dell’Università di Exeter nel Regno Unito e dell’Università della Finlandia Orientale. Il team, guidato da Andrew Agbaje, ha valutato le informazioni relative a 1.595 adolescenti selezionati dalla coorte Children of the 90s dell’Università di Bristol, un’indagine per la quale i ragazzi sono stati seguiti dai 17 ai 24 anni. Gli studiosi hanno raccolto periodicamente campioni di sangue per monitorare i livelli di glicemia, colesterolo, trigliceridi e proteina C-reattiva. In aggiunta, gli scienziati hanno preso in considerazione pressione sanguigna, frequenza cardiaca, stato socioeconomico, anamnesi familiare di malattie cardiovascolari, abitudine al fumo, misurazione accelerometrica del comportamento sedentario e dell’attività fisica, nonché la massa grassa e la massa magra misurate mediante assorbimetria a raggi X a doppia energia. I risultati evidenziano che livelli persistenti di glicemia e resistenza all’insulina tendevano ad aumentare significativamente il rischio di peggioramento del danno cardiaco funzionale e strutturale durante la crescita. Complessivamente, il 6,2 per cento del campione 17enne presentava glicemia maggiore di 5,6 mmol/L, mentre a 24 anni i valori elevati caratterizzavano il 26,9 per cento del sottogruppo.

In 1595 adolescenti seguiti dai 17 ai 24 anni, livelli persistenti di glicemia elevata e insulino-resistenza hanno causato danni cardiaci strutturali e funzionali. Una glicemia a digiuno più elevata, al livello di prediabete, ha triplicato il rischio di peggioramento del danno cardiaco. Immagine: Abstract grafico di Diabetes Care.
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Immagine: Abstract grafico di Diabetes Care / Andrew Agbaje.
La presenza di quantità massicce di zuccheri nel sangue, riportano gli scienziati, era associata a una serie di rischi per la salute. in particolare, la prevalenza dell’ingrossamento del cuore passava dal 2,4 al 7,1 per cento rispettivamente a 17 e a 24 anni. Anche le probabilità di disfunzione cardiaca aumentavano notevolmente, dal 9,2 al 15,8 per cento nelle due fasce d’età. Livelli elevati di glicemia erano inoltre correlati al rilassamento del muscolo cardiaco, alterato la normale funzione cardiaca e aumentato eccessivamente la pressione del flusso sanguigno di ritorno al cuore. Una resistenza all’insulina persistente è stata associata a un aumento del 10 per cento dei rischi di danno cardiaco prematuro. “Era stato già evidenziato – riporta Agbaje – che la tarda adolescenza rappresenta un periodo critico nell’evoluzione delle malattie cardiometaboliche. I risultati attuali confermano ulteriormente che anche adolescenti e giovani adulti dall’aspetto sano, per lo più normopeso, potrebbero essere comunque a rischio di malattie cardiovascolari. Ciò ribadisce l’importanza di considerare anche altri parametri oltre al peso corporeo per valutare lo stato di salute di un individuo”. Il lavoro mostra inoltre che alti livelli di glicemia possono danneggiare il cuore delle donne cinque volte più velocemente rispetto a quanto osservato nelle controparti maschili. “Il peggioramento della resistenza all’insulina – conclude Agbaje – e l’aumento della massa grassa creano un circolo vizioso bidirezionale. I nostri risultati sottolineano l’importanza cruciale dello stile di vita e delle abitudini alimentari, soprattutto dopo che gli adolescenti sono diventati indipendenti dalla famiglia”.(30Science.com)