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Brexit ha causato 1.485 decessi aggiuntivi all’anno a causa dell’uscita degli infermieri dall’UE dal Regno Unito

(30 Aprile 2025)

Roma – Secondo un nuovo studio dell’Università del Surrey, nei tre anni successivi al referendum sull’UE, l’impatto della Brexit sul Servizio sanitario nazionale ha causato 1.485 decessi aggiuntivi all’anno a causa dell’abbandono del Regno Unito da parte di infermieri dell’UE in seguito al referendum.  Lo studio, pubblicato di recente come IZA Discussion Paper, ha esaminato gli effetti del referendum sulla Brexit del 2016, analizzando i dati amministrativi a livello di paziente di 131 ospedali del Servizio Sanitario Nazionale inglese. I ricercatori hanno valutato diverse percentuali di infermieri UE prima del referendum, ovvero la percentuale di infermieri provenienti dall’Unione Europea (UE) impiegati nelle strutture ospedaliere del Servizio Sanitario Nazionale prima del referendum sulla Brexit.  Ciò ha permesso al team di stimare gli effetti causali della Brexit sulla qualità dell’assistenza ospedaliera, esaminando in particolare gli effetti sui tassi di mortalità ospedaliera e sui ricoveri d’urgenza non pianificati. Nello specifico, lo studio stima che, nei tre anni successivi al referendum del 2016, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) abbia dovuto affrontare ben 34 decessi aggiuntivi per ospedale con un’esposizione media allo shock della Brexit. Nello studio, la quota di infermieri UE negli ospedali inglesi del NHS prima del referendum variava dallo 0,5% al ​​22%, con una media di circa il 5,84%. Gli ospedali che avevano una percentuale maggiore di infermieri UE prima del referendum erano maggiormente esposti allo shock negativo dell’offerta di lavoro causato dal voto per l’uscita dall’UE. In effetti, gli autori della ricerca riscontrano un calo impressionante degli afflussi di infermieri UE subito dopo il referendum e un contemporaneo forte aumento della quota di infermieri extra-UE stranieri assunti dagli ospedali del Servizio Sanitario Nazionale. Hanno inoltre scoperto che il gruppo di infermieri ospedalieri del Servizio Sanitario Nazionale (NHS) di nuova assunzione aveva esperienza o competenze inferiori, poiché percepivano stipendi inferiori. Questo cambiamento nella composizione della forza lavoro è stato il meccanismo più probabile per l’aumento dei tassi di mortalità e di riammissione non pianificata, poiché gli autori sono in grado di escludere molti altri meccanismi, ad esempio cambiamenti nella demografia dei pazienti, cambiamenti in altre parti della forza lavoro ospedaliera (consulenti) e cambiamenti nella produttività ospedaliera (tassi di occupazione dei posti letto). Il professor Giuseppe Moscelli, professore di Economia e ricercatore principale dello studio presso l’Università del Surrey, ha affermato: “La Brexit ha avuto conseguenze di vita o di morte reali per i pazienti dei nostri ospedali. Le prove che abbiamo raccolto dimostrano che la perdita di infermieri più esperti o qualificati ha portato a un calo misurabile della qualità dell’assistenza.La nostra ricerca fornisce due importanti messaggi da trarre per i contribuenti e i decisori politici. Da un lato, sottolinea il ruolo cruciale che gli infermieri migranti qualificati svolgono all’interno del sistema sanitario, in particolare nel pronto soccorso, dove la posta in gioco è più alta. Dall’altro, evidenzia la notevole dipendenza del Servizio Sanitario Nazionale dagli infermieri stranieri e la necessità di bilanciare questa dipendenza con politiche che stimolino la formazione e l’addestramento di un numero maggiore di professionisti sanitari formati in patria, per prevenire analoghi deterioramenti della qualità dei servizi ospedalieri in futuro”.(30Science.com)

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