Roma – Grazie a delle innovative membrane sarà possibile minimizzare o addirittura eliminare del tutto lo spreco delle salamoie prodotte dalla desalinizzazione dell’acqua del mare. È quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università del Michigan e pubblicato su Nature Chemical Engineering. Per eliminare gli sprechi di salamoia, sarebbe necessario concentrare il sale in modo che possa essere facilmente cristallizzato e riutilizzato. L’acqua separata potrebbe essere utilizzata per bere o per l’agricoltura, mentre il sale solido potrebbe poi essere raccolto per prodotti utili. L’acqua di mare non contiene solo cloruro di sodio, o sale da cucina, ma anche metalli preziosi come il litio per le batterie, il magnesio per le leghe leggere e il potassio per i fertilizzanti. Per recuperare tutti questi prodotti però è necessario che il processo di desalinizzazione sia particolarmente efficiente. Normalmente gli impianti di desalinizzazione concentrano e isolano il sale riscaldando e facendo evaporare l’acqua, un processo molto dispendioso in termini di energia. I residui sono raccolti come salamoia che deve essere poi fatta evaporare per molto tempo prima recuperare alla fine materiali utili. Il tutto con grossi rischi di inquinamento. L’elettrodialisi è un’alternativa promettente perché funziona ad alte concentrazioni saline e richiede relativamente poca energia. Il processo utilizza l’elettricità per concentrare il sale, presente nell’acqua sotto forma di atomi e molecole carichi chiamati ioni. Tuttavia, l’elettrodialisi ha i suoi limiti di salinità. Con l’aumentare della concentrazione salina, gli ioni iniziano a fuoriuscire dalle membrane dell’elettrodialisi. Gli autori del nuovo studio hanno superato questo limite inserendo un numero record di molecole cariche in delle membrane a tenuta stagna, aumentandone il potere repulsivo degli ioni e la conduttività, il che significa che possono spostare più sale con meno energia. Grazie all’efficienza del sistema sarà possibile concentrare e recuperare i materiali di scarto del processo. “C’è una forte spinta nel settore della desalinizzazione per una soluzione migliore”, ha affermato Jovan Kamcev , professore associato di ingegneria chimica presso l’Università del Michigan e autore dello studio pubblicato oggi su Nature Chemical Engineering. “La nostra tecnologia potrebbe contribuire a rendere gli impianti di desalinizzazione più sostenibili, riducendo gli sprechi e consumando meno energia”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nuove membrane rendono più green la desalinizzazione dell’acqua
(17 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla