Roma – Uno strumento in grado di dire quanta parte le emissioni di una singola industria hanno avuto nel determinare eventi climatici disastrosi, come cicloni e alluvioni, spianando la strada ad azioni legali da parte delle popolazioni colpite. E’ quanto sviluppato da un team di ricercatori guidato dal Dartmouth College che ha pubblicato i propri risultati su Nature. Lo strumento di analisi combina la modellazione climatica con i dati sulle emissioni delle imprese disponibili al pubblico per confrontare il clima attuale e i suoi impatti catastrofici con scenari in cui i gas di una specifica azienda vengono esclusi dai fattori determinanti del cambiamento climatico. Gli autori hanno utilizzato il framework di analisi per fornire le prime stime causali delle perdite economiche regionali dovute al calore estremo derivante dalle emissioni di singole aziende di combustibili fossili. Secondo lo studio, il calore estremo legato all’anidride carbonica e al metano emesso da sole 111 aziende è costato all’economia mondiale 28 trilioni di dollari dal 1991 al 2020, di cui 9 trilioni attribuibili alle cinque aziende con le maggiori emissioni. “Viviamo in un mondo che si è riscaldato considerevolmente negli ultimi 20 anni”, affermano i ricercatori “Questa analisi non è un esercizio predittivo in cui ci chiediamo cosa ci riserva il futuro. È piuttosto uno sforzo documentale in cui mostriamo cosa è già successo e ne spieghiamo il motivo”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Innovativo modello traccia gli effetti distruttivi delle emissioni delle singole industrie
(28 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla