Roma – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta sostenendo un aumento della produzione di carbone negli Stati Uniti; tuttavia, riattivare le centrali a carbone dismesse per raggiungere questo obiettivo “non ha alcun senso economico”, ha affermato in un nuovo rapporto il think tank Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA). Secondo il rapporto, gli ordini esecutivi di Trump potrebbero potenzialmente ritardare la chiusura delle centrali elettriche a carbone e incoraggiare la riapertura di 102 unità di produzione di energia a carbone recentemente chiuse. Sempre secondo il rapporto, le unità, che hanno una capacità di generazione totale di 36.566 megawatt (MW), sono state chiuse negli ultimi quattro anni. Tuttavia, pochissime di esse sono candidate affidabili per una riattivazione. L’età media degli impianti dismessi è di 56 anni e, con l’invecchiamento delle centrali a carbone, aumentano anche i costi di manutenzione, con conseguente aumento dei costi di generazione. Oltre a questi costi, qualsiasi unità che preveda un riavvio dovrebbe recuperare un arretrato considerevole e costoso di manutenzione obbligatoria. L’IEEFA ha aggiunto che il piano di Trump di soddisfare la crescente domanda di energia con l’energia generata dal carbone ignora il fatto che la maggior parte degli impianti ancora in attività funzionano al di sotto della loro capacità. Negli Stati Uniti, le centrali a carbone producono oggi meno del 20 per cento di elettricità, in calo rispetto al 50 per cento del 2000, mentre le centrali a carbone esistenti immettono energia nella rete solo per il 40 per cento del tempo. Come si legge nel rapporto, la maggior parte delle aziende di servizi pubblici si è orientata verso forme di produzione di energia elettrica più economiche ed efficienti, come l’energia solare, eolica etc., per soddisfare la crescente domanda di energia generata dai data center. “Non ha senso, né economicamente né altrimenti, – conclude l’IEEFA – spendere soldi dei contribuenti per riaprire centrali a carbone chiuse con esigenze di manutenzione incerte e prestazioni future imprevedibili”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
IEEFA, anche con Trump tornare al carbone “economicamente non ha senso”
(11 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla