Roma – I cosiddetti “servizi essenziali” che la natura offre all’uomo – come gli impollinatori per l’agricoltura o il flusso d’acqua per l’igiene – rischiano di essere minati profondamente dal cambiamento climatico: nel caso del valore della produzione del legname questo “servizio” potrebbe addirittura essere dimezzato. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università del Colorado Boulder e pubblicato su Nature Ecology & Evolution. Nella ricerca, gli autori hanno presentato un modello che mira a comprendere come gli eventi meteorologici estremi, aggravati dal cambiamento climatico, influenzeranno gli ecosistemi e i benefici che offrono agli esseri umani. In base al modello, una foresta del Minnesota potrebbe perdere fino al 50 per cento del valore della sua produzione in legname se colpita da una forte tempesta di vento. “Con il cambiamento climatico, c’è un bisogno urgente di incorporare gli impatti di eventi estremi come mega-incendi e uragani sui benefici che la natura offre”, ha affermato Laura Dee, prima autrice del documento “Questa ricerca è un passo importante verso l’anticipazione degli impatti sui servizi ecosistemici in modo da poter adattare di conseguenza le strategie di gestione”. Dee e il suo team hanno sviluppato un nuovo modello matematico che traccia come la probabilità di un evento meteorologico estremo influisce su determinate specie e sui servizi ecosistemici che forniscono. Il modello incorpora anche il modo in cui le persone valutano questi servizi. Per dimostrare il potenziale del modello, il team lo ha applicato per calcolare le possibili conseguenze di tempeste di vento estreme in una foresta di latitudine media nel Minnesota settentrionale. Il modello ha considerato come i venti abbiano effetti diversi su diverse specie di alberi, ciascuna delle quali ha un valore economico distinto. Ad esempio, i fitti alberi di cedro bianco sono più resistenti alle tempeste di vento rispetto agli abeti balsamici, ma l’abete balsamico può essere venduto a un prezzo più alto. Il modello suggerisce che una tempesta di vento, a seconda della sua intensità, può ridurre il valore totale del legname della foresta dal 23 per cento al 50 per cento. Anche le opportunità ricreative come l’escursionismo e il campeggio ne risentirebbero. Dee ha affermato che i ricercatori e i funzionari addetti alla gestione del territorio potrebbero utilizzare il modello per valutare gli impatti di eventuali perturbazioni, dalla siccità alle specie invasive. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Climate change rischia di dimezzare la produzione di legname
(2 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla