Roma– Sia la dieta sana planetaria, Planetary Health Diet, PHD, e la dieta mediterranea offrono benefici simili per la sopravvivenza e hanno un basso impatto ambientale. Lo rivela uno studio guidato da Mercedes Sotos Prieto, María del Carmen Aznar de la Riera, dell’Università Autonoma di Madrid, Spagna, pubblicato su Science of the Total Environment. Lo studio ha analizzato l’impatto della dieta sana planetaria e della dieta mediterranea sulla mortalità per tutte le cause e sull’impatto ambientale. La dieta sana planetaria è basata su un apporto energetico di circa 2.500 kcal al giorno, questa dieta enfatizza il consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e oli insaturi e prevede un’assunzione moderata di latticini, verdure amidacee, pollame e pesce, e limita il consumo di grassi saturi, carne rossa e zuccheri aggiunti. La dieta mediterranea è caratterizzata da un elevato consumo di alimenti vegetali come frutta e verdura fresche, legumi, cereali integrali e noci. L’olio d’oliva è il principale grasso alimentare. Questa include un consumo moderato di pesce, uova e latticini a basso contenuto di grassi, limitando carne rossa e prodotti trasformati. I ricercatori hanno analizzato i dati di 11.488 partecipanti dello studio ENRICA, alimentazione e rischio cardiovascolare in Spagna, raccogliendo informazioni sull’assunzione alimentare tra il 2008 e il 2010. L’aderenza alle diete è stata valutata utilizzando punteggi specifici: l’indice PHD, che va da 0 a 140 punti, per la dieta sana planetaria e il punteggio MEDAS, che va da 0 a14 punti, per la dieta mediterranea. L’impatto ambientale è stato misurato tramite il database SHARP-Indicators, che include dati sulle emissioni di gas serra e sull’uso del suolo. Una maggiore aderenza a entrambe le diete è stata associata a una riduzione simile della mortalità per tutte le cause. Inoltre, entrambe le diete hanno mostrato impronte ecologiche comparabili. Le emissioni medie di gas serra erano rispettivamente di 4,15 kg CO₂/giorno per il PHD e 4,36 kg CO₂/giorno per la dieta mediterranea. L’uso medio del suolo era simile: 5,54 m²/giorno per il PHD contro 5,43 m²/giorno per la dieta mediterranea. Lo studio evidenzia che sia la dieta sana planetaria sia quella mediterranea offrono vantaggi significativi per la salute umana e la sostenibilità ambientale. Entrambe le diete rappresentano modelli alimentari efficaci per ridurre la mortalità prematura legata alle malattie cardiovascolari e minimizzare l’impatto ambientale della produzione alimentare. “Adottare una delle due diete può portare benefici sostanziali sia per la salute individuale che per il pianeta”, ha concluso Sotos Prieto. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Dieta sana planetaria e mediterranea associate a benefici simili per salute e sostenibilità
(4 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.