Roma – I conservatori americani diffidano della scienza in modo molto più ampio di quanto si pensasse in precedenza, in particolare quando in ballo c’è il cambiamento climatico. E’ quanto emerge da un nuovo studio, guidato dall’Università di Amsterdam e pubblicato su Nature Human Behaviour. I ricercatori hanno chiesto a 7.800 americani le loro opinioni su 35 diverse professioni scientifiche, dagli antropologi ai biologi e ai fisici atomici. Hanno esaminato le differenze tra le persone che si identificavano come conservatrici o progressiste. È emerso che i democratici nutrono più fiducia rispetto ai conservatori in tutte le 35 professioni scientifiche esaminate, non solo nei settori in linea con le loro priorità, come il cambiamento climatico o l’inclusione, ma anche in quelli incentrati sull’industria. Tuttavia, le differenze nei livelli di fiducia non erano del tutto uniformi, con livelli variabili a seconda del campo scientifico. Il divario era particolarmente ampio per climatologi, ricercatori medici e scienziati sociali. Spiegano gli autori: “Ciò è probabilmente dovuto al fatto che le scoperte in questi campi spesso contrastano con convinzioni conservatrici, come l’economia di libero mercato o le politiche sociali conservatrici”. Il divario di fiducia era minore nelle discipline tecniche e applicate, come la chimica industriale. “Questi settori sono più concentrati sulla crescita economica e sulla produttività”, aggiungono gli autori. “Ma resta sorprendente che anche qui i conservatori mostrino minore fiducia. La loro sfiducia si estende all’intera scienza”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
USA, conservatori sempre più scettici sulla scienza, in particolare sul clima
(15 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla