Gianmarco Pondrano d'Altavilla

I pescatori sono la nuova frontiera del monitoraggio ambientale

(31 Marzo 2025)

Roma – I pescatori in proprio possono fornire dati ambientali precisi quanto quelli satellitari, rappresentando una fonte essenziale di informazioni per il monitoraggio della natura. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Plymouth e pubblicato su Ocean & Coastal Management. Per la ricerca è stato chiesto a dieci pescatori operanti nel Mar Egeo orientale, sulla base della loro esperienza e delle loro conoscenze individuali relative ai loro abituali luoghi di pesca, di individuare le aree in cui, a loro avviso, si potevano trovare praterie di fanerogame marine. Le mappe così prodotte sono state poi confrontate con i dati satellitari delle stesse regioni, con un’analisi che ha mostrato una precisione media dei pescatori del 78 per cento e una massima del 92 per cento. Le mappe dei pescatori erano inoltre più precise dell’11 per cento rispetto a quelle utilizzate dal governo greco per elaborare politiche ambientali; più della metà delle mappe governative sottostimava la portata delle praterie di fanerogame marine presenti nella regione. I ricercatori affermano che i loro risultati sono una chiara dimostrazione dell’importanza di attingere alle conoscenze locali e di come ciò possa rappresentare un mezzo a basso costo per generare dati ambientali ad elevata accuratezza. L’autore principale dello studio, Konstantis Alexopoulos ha dichiarato: “Alcuni dei pescatori con cui abbiamo parlato navigavano nelle stesse acque ogni giorno da oltre 60 anni. Questa esperienza ha dato loro un’enorme quantità di conoscenze, ma volevamo testare con precisione quanto fossero accurati i loro dati empirici rispetto a fonti di informazione più tradizionali. Che alcuni ricordi personali siano accurati al 90 per cento rispetto ai dati forniti dai satelliti è davvero impressionante, e qualcosa di cui dovremmo tenere maggiormente conto. Ciò sottolinea anche l’importanza di raccogliere tali informazioni, poiché esiste un’enorme ricchezza di dati all’interno delle comunità di pescatori locali che altrimenti rischia di andare persa poiché sempre meno giovani intraprenderanno la professione in futuro”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla