Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Sviluppato nuovo metodo green per il riciclo degli pneumatici

(31 Marzo 2025)

Roma – Un nuovo metodo chimico ecosostenibile permetterà di riciclare gli pneumatici per trasformami in materiali utili per l’industria. È quanto emerge da uno studio finanziato dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e pubblicato su Nature. Ogni anno, milioni di pneumatici finiscono nelle discariche, creando una crisi ambientale con conseguenze di vasta portata. Solo negli Stati Uniti, nel 2021 sono stati rottamati oltre 274 milioni di pneumatici, di cui quasi un quinto è stato gettato nelle discariche. L’accumulo di questi materiali di scarto non solo rappresenta un problema di spazio, ma ha anche enormi rischi ambientali, come la lisciviazione chimica e la combustione spontanea. Sebbene la pirolisi, un processo che ricicla chimicamente la gomma attraverso la decomposizione ad alta temperatura, sia ampiamente utilizzata per far fronte al problema, ha lo svantaggio di generare sottoprodotti nocivi come benzene e diossine, che pongono rischi per la salute e l’ambiente. Gli autori della nuova ricerca hanno sviluppato un innovativo metodo di riciclo che utilizza invece l’amminazione C–H e una strategia di riarrangiamento dei polimeri per trasformare la gomma scartata in preziosi precursori per resine epossidiche, offrendo un’alternativa innovativa e sostenibile ai tradizionali metodi di riciclo. I ricercatori hanno dimostrato che il loro processo in due fasi funziona molto bene. In un test con un polimero modello, lo hanno scomposto in modo significativo, riducendone il peso molecolare da 58.100 g/mol a circa 400 g/mol. Quando hanno applicato il metodo alla gomma usata, si è scomposta completamente in sole sei ore, trasformandola in un materiale solubile con gruppi amminici che potrebbe essere utilizzata per produrre materiali ampiamente utili come le resine epossidiche. L’efficienza di questo metodo è particolarmente sorprendente se confrontata con le tecniche di riciclo tradizionali, che spesso richiedono temperature estreme o costosi catalizzatori. I ricercatori hanno ottenuto i loro risultati in condizioni miti (35-50°C, o 95-122°F) in mezzi acquosi, rendendo il processo più ecologico ed economico. “In momenti come questo arrivo ad apprezzare il potere della sintesi organica”, ha affermato Maxim Ratushnyy, coautore del documento “È affascinante vedere la facilità con cui la sequenza sviluppata di trasformazioni organiche semplici, ma potenti, può assumere un ostinato legame C—C e convertire gomme a base di polibutadiene e poliisoprene in resine epossidiche molte preziose”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla