Gianmarco Pondrano d'Altavilla

In Africa una rete di esperti per migliorare la selezione genetica del bestiame

(12 Febbraio 2025)

Roma – Una rete di esperti in genetica, allevatori di animali e altri professionisti del settore dell’allevamento in grado di offrire servizi di formazione, consulenza e supporto agli allevatori africani, così da migliorare e rafforzare la produzione di carne, latte e uova nel continente, in maniera ecosostenibile. Si tratta del progetto Animal Breeding Network (AABNet) recentemente avviato e descritto in un documento prospettico pubblicato su Nature Genetics. “In passato, gli sforzi di miglioramento genetico – ha affermato il professor Appolinaire Djikeng, autore principale del documento e direttore generale dell’International Livestock Research Institute – si sono concentrati principalmente sulla massimizzazione della produttività, spesso trascurando le considerazioni ambientali e climatiche. L’Africa ha un’opportunità unica di adottare un approccio diverso, che bilanci produttività e sostenibilità, garantendo al contempo che gli interventi siano appropriati per gli agricoltori e supportino i mezzi di sostentamento”. Attualmente, circa l’85 per cento degli allevatori di bestiame del mondo si trova nell’Africa subsahariana (SSA), ma produce solo il 2,8 per cento della produzione globale di carne e latte . Questo divario di produttività evidenzia un’importante opportunità per migliorare l’efficienza e la resilienza climatica attraverso una genetica migliorata. Inoltre, una popolazione in rapida crescita e urbanizzazione è destinata ad aumentare la domanda di prodotti di origine animale. Nella sola Africa occidentale, che ha la quota maggiore di bestiame del continente, si prevede che la domanda di carne, latte e uova aumenterà del 50 per cento entro il 2050. AABNet faciliterà la valutazione genetica del bestiame in diversi paesi africani, raccogliendo, archiviando e condividendo dati sul bestiame stesso per supportare lo sviluppo di animali più produttivi e resilienti al clima. Rafforzerà inoltre lo sviluppo professionale, le partnership educative, le opportunità di formazione e l’imprenditorialità, promuovendo collaborazioni strategiche per accelerare i progressi. Mizeck Chagunda, coautore del documento, ha affermato: “Si tratta di un’opportunità per migliorare l’agricoltura e i sistemi alimentari in un periodo di crescita demografica e cambiamento climatico, in linea con la visione delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana per il continente”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla