Valentina Di Paola

L’Ia migliora l’esperienza lavorativa

(4 Febbraio 2025)

Roma –  I lavoratori dei servizi clienti che utilizzano l’assistenza dell’Intelligenza artificiale sono associati a livelli di produttività più elevati e maggiore velocità. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sul Quarterly Journal of Economics, condotto dagli scienziati della Stanford University. Il team, guidato da Erik Brynjolfsson, ha valutato l’impatto dell’IA generativa sulla produttività e l’esperienza dei lavoratori nel settore del servizio clienti. Sono stati coinvolti 5.172 agenti impiegati presso Fortune 500, un’azienda che vende software per processi aziendali. Computer e software, spiegano gli esperti, hanno trasformato l’economia con la loro capacità di svolgere determinati compiti con molta più precisione, velocità e coerenza rispetto agli esseri umani. Tuttavia, nonostante i notevoli progressi nell’informatica tradizionale, alcune attività sul posto di lavoro, come scrivere e-mail, analizzare dati o creare presentazioni, sono difficili da codificare e hanno sfidato l’informatizzazione. Questa, però, ha aumentato la domanda dei lavoratori con competenze complementari, come programmazione, analisi dati e ricerca. Di conseguenza, i cambiamenti correlati alla tecnologia nel mercato del lavoro hanno contribuito ad aumentare la disuguaglianza salariale. Gli scienziati hanno scoperto che l’Ia aumentava il del 15 per cento il numero di chat che gli agenti risolvevano all’ora. I risultati erano però molto variabili. Stando a quanto emerge dall’indagine, infatti, i dipendenti meno esperti e meno qualificati riportavano miglioramenti nella velocità e nella qualità del lavoro, mentre i più esperti erano associati a piccoli guadagni in termini di velocità e cali limitati nella qualità. L’Intelligenza artificiale, riportano gli autori, può aiutare i lavoratori ad apprendere e migliorare la padronanza dell’inglese. Da ultimo, concludono gli scienziati, l’utilizzo dell’Ia era associata a un comportamento più attento dei clienti, che riducevano le interazioni ostili ed erano più gentili nei confronti degli operatori.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).