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I cani potrebbero sbattere le palpebre per simpatizzare con i propri simili

(21 Febbraio 2025)

Roma – I cani potrebbero sbattere le palpebre per creare un legame o per comunicare con i propri simili. Questo linguaggio non verbale, spesso usato dall’uomo per un primo approccio con una persona di interesse, potrebbe essere sfruttato anche da alcuni primati per instaurare un contatto con gli esemplari della propria specie. Potenzialmente, secondo quanto suggerisce un nuovo studio di ricercatori dell’Università di Pisa, pubblicato su Royal Society Open Science, anche i cani userebbero in maniera inconsapevole la rapida chiusura degli occhi per creare un legame con altri canidi. La ricerca ha già dimostrato che i cani domestici tendono a sbattere le palpebre in maniera maggiore in presenza di altri cani, ma questa azione potrebbe essere compiuta anche per mantenere la pace con i compagni canini, e perfino con gli umani, quando avvertono delle tensioni. Inoltre, sembra che i cani tendono a sbadigliare e a fare smorfie buffe in risposta ad altri cani che si comportano similmente. Queste azioni e reazioni suggerirebbero che i cani usano la mimica, o meglio, l’imitazione facciale, per comunicare e creare un legame. Per valutare se anche sbattere le palpebre fosse parte di una reazione di imitazione facciale, i ricercatori hanno realizzato una serie di brevi video di 12 secondi di un terrier, un cocker spaniel o un border collie intenti ripersi da una telecamera mentre si concentravano su un giocattolo o un dolcetto posti dietro di essa. In alcune clip, i cani sbattevano le ciglia, e in altre no. Una terza serie di video mostrava i cani che si leccavano il naso, un gesto ben noto che può segnalare impazienza o frustrazione dell’animale, che poi i ricercatori hanno montato in una clip di 71 secondi. È stato osservato che nelle clip con battito delle ciglia e leccamento del naso, i movimenti venivano ripetuti ogni 4 secondi per tutta la durata del video. Successivamente, i ricercatori hanno mostrato i video su un grande schermo, in ordine casuale a ciascuno dei 54 cani adulti di varie razze che non avevano mai interagito con i cani protagonisti dei video. Questi sono stati equipaggiati con cardiofrequenzimetri per valutare le reazioni emotive e filmati per individuare ammiccamenti e altri comportamenti. Alcuni cani nel corso dell’esperimento si sono annoiati e addormentati, altri hanno ammiccato in media circa il 16% in più osservando l’altro cane che compiva la stessa azione rispetto agli altri due tipi di scene. L’aumento della frequenza di ammiccamento suggerirebbe che i cani imitano i comportamenti dei propri simili, in questo caso i battiti di ciglia. Con molta probabilità i cani, come gli umani, non sarebbero consapevoli di queste reazioni e comunque trattandosi di un battito delle palpebre riflesso, starebbe a indicare che i cani si sono evoluti per usarlo in modi significativi. Non sarebbero emersi nel corso dell’esperimento segni di stress sui volti o nella frequenza cardiaca mentre guardavano i video, mentre è stato osservato che i cani non si leccavano di norma il naso quando vedevano il cane sullo schermo fare la stessa cosa, tendendo piuttosto a mostrare il bianco dei loro occhi. Quest’ultima sarebbe una reazione anomale a detta dei ricercatori, da sempre attribuita all’animale che prova un’emozione forte, positiva o negativa, ad esempio in risposta ad alta eccitazione. Il nuovo studio sottolinea quanto complessa e difficile da districare possa essere la comunicazione animale, con necessità di non generalizzare i segnali.(30Science.com)

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