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Una nuova terapia contro la formazione di brutte cicatrici in animali di grandi dimensioni

(20 Febbraio 2025)

Roma  – Una nuova terapia sembra accelerare la guarigione delle ferite cutanee e di ridurre al minimo la formazione di brutte cicatrici in animali di grandi dimensioni, come i suini ad esempio. Lo suggerisce uno studio della Stanford University School of Medicine, pubblicato su Science Translational Medicine, in cui vi è evidenza che l’inibizione di una specifica proteina, chiamata YAP, possa prevenire la formazione fibrotica della pelle, quindi di cicatrici problematiche dopo lesioni, ustioni o interventi chirurgici importanti. Questa soluzione potrebbe sopperire all’attuale mancanza di terapie efficaci in grado di evitare brutti esiti cicatriziali che accompagnano spesso la guarigione della gran parte delle ferite dei mammiferi. Queste cicatrici non hanno le stesse caratteristiche della pelle originale e non possono imitarne le proprietà uniche, come l’azione-barriera della cute o le capacità sensoriali. Precedenti studi avevano mostrato che il targeting di YAP era in grado di modulare l’azione meccano-trasduzione, ovvero la conversione delle forze meccaniche in segnali biologici, e quindi ridurre al minimo la cicatrizzazione delle ferite in via di guarigione nei topi. Questo studio sembra suggerire che un solo trattamento inibitore di YAP nella verteporfina, un particolare aminoacido derivato della porfirina (composto chimico coinvolto nella produzione di emoglobina e altre proteine importanti per il corpo), somministrato subito dopo una ferita cutanea sia sufficiente ad attenuare la cicatrizzazione e accelerare la guarigione delle ferite in un modello suino. Gli scienziati hanno quindi eseguito il sequenziamento dell’RNA a singola cellula scoprendo che la verteporfina ha distratto le popolazioni di cellule fibroblastiche della pelle verso altri tipi che supportavano la rigenerazione cutanea, anziché la fibrosi. Hanno poi replicato questo esperimento anche in topi che presentavano innesti di pelle umana “I risultati dei nostri studi su animali di grandi dimensioni e il profilo di sicurezza della verteporfino possono fare ipotizzare l’efficacia di un trattamento locale con verteporfina per la prevenzione delle cicatrici cliniche”, concludono i ricercatori.(30Science.com)

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