Valentina Di Paola

Nei lavandini ospedalieri vivono batteri pericolosi

(14 Febbraio 2025)

Roma –  Negli scarichi dei lavandini degli ospedali, nonostante le rigorose pratiche di pulizia, si trovano tantissimi batteri potenzialmente pericolosi per la salute dei pazienti. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology, condotto dagli scienziati dell’Università delle Isole Baleari, in Spagna. Il team, guidato da Margarita Gomila, ha analizzato gli scarichi di un unico ospedale moderno e attento ai protocolli di sicurezza. Costruito nel 2001 e gestito dal servizio sanitario delle Isole Baleari, l’ospedale situato nell’isola di Maiorca esegue disinfezione frequente attraverso pulizia dei lavandini e degli scarichi con candeggina, vapore e sostanze chimiche ogni 15 giorni, o ogni mese nelle aree non destinate ai pazienti. I tubi vengono poi iperclorati a bassa temperatura una volta l’anno. Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria, spiegano gli esperti, rappresentano un problema crescente a livello mondiale, e assorbono circa il sei per cento dei budget ospedalieri. L’uso massivo di antibiotici nell’ambiente ospedaliero, aggiungono gli studiosi, tende a favorire la sopravvivenza dei ceppi più resistenti. “Abbiamo dimostrato – afferma Gomila – che gli scarichi dei lavandini degli ospedali, nonostante impeccabili protocolli di pulizia, sono popolati da batteri che mutano nel tempo. Ciò evidenzia l’importanza di monitorare la crescita batterica”. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno prelevato campioni in ciascun reparto della struttura per quattro volte tra febbraio 2022 e febbraio 2023. I batteri presenti sui tamponi sono stati coltivati a diverse temperature. Sono state identificate 67 specie diverse. La maggior parte delle specie è stata identificata in Medicina generale e Terapia intensiva. Le famiglie più presenti erano Stenotrophomonas e Pseudomonas aeruginosa. “I batteri che abbiamo trovato – riporta Gomila – possono avere origine da molte fonti. Quando si stabiliscono negli scarichi dei lavandini, possono diffondersi all’esterno, ponendo rischi significativi, specialmente per i pazienti immunodepressi”. In questo lavoro, il 21 per cento dei ceppi di P. aeruginosa è risultato resistente ad almeno una classe di antibiotici. Diversi ceppi di Klebsiella ed Enterobacter rilevati erano vulnerabili solo ad alcuni antibiotici. “Questo lavoro – conclude José Laço, uno studente di dottorato nel laboratorio di Gomila – evidenzia che i drenaggi ospedalieri possono fungere da serbatoi sia per patogeni noti che emergenti, alcuni dei quali presentano una forte resistenza agli antibiotici. I protocolli di pulizia sono importanti e dovrebbero essere applicati frequentemente, soprattutto nei reparti che sono tenuti separati proprio per rallentare la diffusione di batteri potenzialmente dannosi. Ma per risolvere questo problema, è essenziale studiare la fonte di questi batteri e le loro vie di trasmissione”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).