Valentina Di Paola

Gli Omega-3 possono rallentare l’invecchiamento

(3 Febbraio 2025)

Roma – Consumare un grammo di Omega-3 al giorno può rallentare significativamente il tasso di invecchiamento biologico negli esseri umani. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Aging, condotto dagli scienziati dell’Università di Zurigo e di Altos Labs Limited. Il team, guidato da Steve Horvath e Heike Bischoff-Ferrari, ha coinvolto oltre 750 persone anziane, che sono state seguite per un periodo di tre anni. Lavori precedenti avevano dimostrato che la limitazione delle calorie può avere effetti positivi per l’organismo, rallentando l’invecchiamento, mentre altre sperimentazioni pilota avevano mostrato che l’assunzione di vitamina D e Omega-3 potevano portare a conseguenze positive. Gli autori hanno utilizzato strumenti di biologia molecolare, degli orologi epigenetici, per calcolare come i tassi di invecchiamento siano stati influenzati durante una sperimentazione clinica che ha coinvolto 777 partecipanti svizzeri di età superiore a 70 anni. Le persone sono state divise in otto gruppi, associati a trattamenti e regimi di esercizio diversi. Ad alcuni sono stati assegnati programmi di esercizi da 30 minuti per tre volte a settimana per un periodo di tre anni, mentre altri hanno ricevuto 2000 unità di vitamina D e/o un grammo di Omega-3 al giorno. Le varie strategie venivano poi combinate tra loro per valutare al meglio la loro efficacia. I risultati hanno evidenziato che il consumo di Omega-3 ha rallentato moderatamente l’invecchiamento biologico su diversi orologi epigenetici fino a 4 mesi. I risultati erano indipendenti dal genere, dall’età e dall’indice di massa corporea del partecipante. La combinazione di Omega-3, vitamina D ed esercizi fisici era la più efficace nel ridurre l’età dei partecipanti. I tre interventi avevano anche il maggiore impatto sulla riduzione del rischio di cancro e sulla prevenzione della fragilità nell’arco di tre anni. Stando a quanto emerge dall’indagine, ogni approccio funziona attraverso meccanismi diversi ma correlati e, quando combinati, si rafforzano a vicenda, creando un effetto complessivo più forte. Gli autori riconoscono che il campione di partecipanti non era rappresentativo della popolazione globale, per cui, concludono, sarà necessario condurre ulteriori approfondimenti. (30Scvience.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).