Roma,– Un gruppo particolare di peptidi – molecole composte da più aminoacidi legati tra loro – sono in grado di catturare e trattenere le microplastiche che inquinano l’ambiente. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dalla Cornell University e pubblicato su PNAS Nexus. Le microplastiche, particelle di plastica più piccole di 5 millimetri, sono inquinanti presenti ovunque, dal latte materno umano alla neve antartica. Gli autori della nuova ricerca hanno utilizzato una serie di strumenti per identificare i peptidi in grado di catturare e trattenere le microplastiche, che potrebbero essere utilizzati per rimuovere le minuscole particelle da vari ambienti. Gli autori hanno utilizzato la modellazione biofisica per prevedere le interazioni peptide-plastica a risoluzione atomica, quindi hanno convalidato i risultati con simulazioni di dinamica molecolare. Il processo è stato ottimizzato con l’utilizzo dell’intelligenza Artificiale (IA), in particolare di un metodo noto come ottimizzazione della politica prossimale. Utilizzando questi strumenti, gli autori hanno identificato un set di peptidi leganti la plastica con elevate affinità per polietilene e polipropilene, tra le principali classi di microplastiche. Secondo gli autori, il metodo, se abbinato ad approcci sperimentali, potrebbe essere utilizzato per sviluppare strumenti basati sui peptidi per rilevare, catturare e smaltire l’inquinamento da microplastiche. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Individuati peptidi in grado di rimuovere le microplastiche dall’ambiente
(19 Febbraio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla