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Una nuova terapia psicologica evita che maschi con disturbo antisociale compiano atti criminali reiterati

(20 Febbraio 2025)

Roma – Una nuova terapia psicologica sembra ridurre nei maschi affetti da disturbo antisociale di personalità (ASPD) la tendenza a compiere in maniera continua e reiterata atti violenti e punibili dalla legge. È quanto attesta uno studio dell’University College London, Regno Unito, pubblicato su The Lancet Psychiatry, che ha indagato se tassi di aggressività e i comportamenti antisociali in maschi con ASPD potessero essere migliorati da una forma modificata di trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT). Cioè un tipo di terapia che aiuta le persone a comprendere i propri pensieri e sentimenti come anche quelli degli altri. Il nuovo trattamento, noto come MBT-ASPD, mira a migliorare in questa popolazione di pazienti non solo la capacità di riflettere sui propri e gli altrui pensieri e comportamenti ma anche di migliorare le interazioni interpersonali e il processo decisionale. L’ASPD è un disturbo della salute mentale caratterizzato da un persistente schema di ignoranza o violazione dei diritti altrui, caratterizzato da alcuni sintomi tipici come inganno, impulsività, aggressività, incoscienza e mancanza di rimorso. Spesso comporta criminalità. Questo studio, il più ampio condotto nel suo genere, ha coinvolto 157 criminali maschi in libertà vigilata con ASPD in Inghilterra e Galles che hanno ricevuto un ciclo di 12 mesi di MBT-ASPD, in affiancamento a servozi di libertà vigilata standard. Mentre un gruppo di controllo composto da 156 partecipanti è stato sottoposto ai medesimi servizi di libertà vigilata ma senza il supporto di MBT-ASPD. Il trattamento prevedeva sedute settimanali di terapia di gruppo di 75 minuti guidate da due clinici MBT qualificati, spesso supportati da un esperto. La terapia di gruppo ha permesso ai partecipanti di esplorare le interazioni sociali, inclusi i propri valori personali, e l’opinione degli altri nei loro riguardi, cioè come venivano viste le loro azioni e come la percezione che avevano di loro stessi corrispondesse a quella suscitata nel prossimo. I partecipanti sono stati anche sottoposti a sessioni mensili di terapia individuale di 50 minuti incentrate su un lavoro per lo sviluppo di capacità di mentalizzazione, come autoconsapevolezza, empatia per gli altri, assunzione di prospettiva e pensiero riflessivo, soprattutto in situazioni di conflitto interpersonale. I risultati dimostrerebbero in uomini che hanno ricevuto MBT-ASPD livelli di aggressività inferiori di circa il 50% rispetto a coloro trattati con sola libertà vigilata. Sebbene entrambi i gruppi abbiano mostrato una diminuzione dei sintomi ASPD, il gruppo MBT-ASPD ha fatto osservare una riduzione superiore del 63% in termini di sintomi al follow-up di 12 mesi e 46% di reati commessi in meno rispetto a quelli nel gruppo di libertà vigilata standard in un periodo di follow-up di tre anni. “Considerati gli enormi costi personali e sociali dell’ASPD, tra cui peggiori risultati in termini di salute, riduzione dell’occupazione e un onere economico annuale stimato di 16,7 miliardi di sterline nel Regno Unito, i dati emersi dallo studio possono offrire indicazioni importanti per un nuovo approccio alla problematica” ha dichiarato il professor Peter Fonagy della UCL Psychology & Language Sciences) “L’ASPD è sempre stata difficile da trattare, tuttavia un intervento psicologico che richiede una formazione terapeutica relativamente limitata, sembra poter migliorare significativamente i risultati per questi pazienti, riducendo al contempo il loro impatto sulla società”. Rispetto ai risultati contrastanti di altri trattamenti psicologici come la terapia cognitivo comportamentale (CBT), MBT-ASPD offre un approccio promettente per i criminali maschi con tratti antisociali, spesso considerati incurabili e che incontrano barriere nell’accesso all’assistenza sanitaria sia fisica che mentale. I ricercatori intendono valutare se l’approccio MBT-ASPD possa essere utile anche per una gamma più ampia di individui, compresi quelli coinvolti in gravi comportamenti violenti, come la violenza del partner, se le variazioni nell’intensità e nella durata del trattamento possano influire sui risultati e infine se i benefici della terapia possano essere mantenuti nel tempo.(30Science.com)

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