Roma – Singapore ha rivisto i propri obiettivi climatici, legandoli allo sviluppo di nuove tecnologie e alla cooperazione internazionale. Questo è quanto emerge da un rapporto Bloomberg. La città-stato punterà a ridurre le emissioni totali a una cifra compresa tra 45 e 50 milioni di tonnellate entro il 2035, ha affermato il National Climate Change Secretariat, delineando una nuova strategia presentata alle Nazioni Unite nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Le emissioni nel 2023 erano pari a 74,3 milioni di tonnellate, secondo i dati della Commissione Europea, e un obiettivo precedente aveva fissato un target di 60 milioni di tonnellate entro il 2030. Raggiungere il nuovo obiettivo minimo per il 2035 manterrebbe comunque Singapore – secondo il National Climate Change Secretariat – “su un percorso lineare verso il nostro obiettivo di zero netto nel 2050” . Tuttavia, la nazione ha degli svantaggi nell’implementazione delle energie rinnovabili e il “ritmo della decarbonizzazione – ha affermato il National Climate Change Secretariat – dipende in larga misura dagli sviluppi nelle tecnologie di mitigazione nascenti e dalla collaborazione internazionale”. Singapore, che attualmente dipende dal gas naturale per oltre il 90 per cento della sua elettricità, punta a importare energia più pulita dai paesi vicini e sta anche studiando l’impiego di tecnologie quali l’energia nucleare e la cattura e lo stoccaggio del carbonio.(30Science.com)