Roma – L’immunoterapia topica sembra in grado di prevenire il carcinoma squamocellulare, una delle forme più comuni di tumore maligno della pelle. A rivelarlo uno studio, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, condotto dagli scienziati del Mass General Brigham e del Massachusetts General Hospital. Il team, guidato da Shawn Demehri, ha arruolato 18 pazienti con lesioni cutanee precancerose. Il carcinoma squamocellulare (SCC), spiegano gli esperti, può essere preceduto da macchie precancerose. Spesso causate dai danni del sole, queste eruzioni sono associate a un rischio più elevato di SSC, ma la loro rimozione non sembra influenzare la probabilità di sviluppare la neoplasia. L’immunoterapia topica preventiva, spiegano gli autori, attiva componenti specifici del sistema immunitario adattativo, in particolare le cellule T helper CD4+. “Il carcinoma squamocellulare – afferma Demehri – è associato a un rischio notevole di sviluppare lesioni multiple, il che rende la prevenzione una parte essenziale della cura”. I ricercatori hanno scoperto che il calcipotriolo, un analogo della vitamina D, in combinazione con la chemioterapia, può eliminare le macchie precancerose e prevenire l’insorgenza del tumore tramite l’attivazione del sistema immunitario del paziente. Nell’ambito dell’indagine, i partecipanti hanno applicato un trattamento di calcipotriolo e chemioterapia sulle aree interessate, tra cui viso, cuoio capelluto ed estremità superiori, due volte al giorno per sei giorni. I volontari sono stati valutati in clinica e sottoposti a biopsie cutanee prima dell’inizio del trattamento, a distanza di un giorno e dopo otto settimane dalla prima somministrazione. Gli autori hanno valutato anche il successo a lungo termine della terapia raccogliendo campioni a distanza di cinque anni dall’inizio della sperimentazione. Il trattamento, riportano gli autori, ha eliminato con successo il 95 per cento delle macchie precancerose sul viso, rimuovendo tutte le lesioni in sette pazienti su 10. Allo stesso tempo, l’approccio è stato in grado di eliminare l’85 per cento delle macchie sul cuoio capelluto, il 65 e il 68 per cento dalle estremità superiori destra e sinistra, rispettivamente. Gli effetti collaterali più comuni includevano rossore e infiammazione attorno alle zone trattate, ma tutte le reazioni cutanee si sono risolte entro quattro settimane dal trattamento. L’analisi delle biopsie cutanee mostrava un’elevata attività delle cellule T CD4+ nei siti in cui erano state rimosse le lesioni. Gli effetti dell’immunoterapia persistevano anche a distanza di anni. “Il nostro lavoro – conclude Demehri – dimostra che l’immunologia può essere una forza potente nella prevenzione del cancro, proprio come ha trasformato il trattamento del cancro nell’ultimo decennio. Il meccanismo che abbiamo identificato potrebbe essere impiegato nei trattamenti di altre forme di neoplasie”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
L’immunoterapia topica è efficace nel prevenire il carcinoma squamocellulare
(3 Gennaio 2025)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).