Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Scoperti batteri che mangiano e smantellano i PFAS

(24 Gennaio 2025)

Roma – Un ceppo di batteri è in grado di scomporre e trasformare almeno tre tipi delle cosiddette “sostanze chimiche eterne” o PFAS, metabolizzando anche alcuni dei sottoprodotti tossici del processo di rottura dei legami di queste sostanze. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Buffalo e pubblicato su Science of The Total Environment. Gli autori hanno scoperto che il batterio Labrys portucalensis F11 (F11) è in grado di metabolizzare oltre il 90 per cento dell’acido perfluorottano sulfonico (PFOS) dopo un periodo di esposizione di 100 giorni. Il PFOS è uno dei tipi di PFAS più frequentemente rilevati e persistenti ed è stato dichiarato pericoloso dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti lo scorso anno. Dopo 100 giorni, i batteri F11 hanno anche scomposto una parte sostanziale di altri due tipi di PFAS: il 58 per cento dell’acido carbossilico fluorotelomerico 5:3 e il 21 per cento del sulfonato fluorotelomerico 6:2. “Il legame tra atomi di carbonio e fluoro nei PFAS è molto forte – afferma l’autrice corrispondente dello studio, Diana Aga – quindi la maggior parte dei microbi non può usarli come fonte di energia. Il ceppo batterico F11 ha sviluppato la capacità di tagliare via il fluoro e mangiare il carbonio”. A differenza di molti studi precedenti sui batteri che degradano i PFAS, lo studio di Aga ha tenuto conto dei prodotti tossici della degradazione della scomposizione, o metaboliti. In alcuni casi, F11 è riuscito anche a rimuovere il fluoro da questi metaboliti e a scomporli in livelli minuti e non rilevabili. “Molti studi – afferma il primo autore dello studio, Mindula Wijayahena – hanno solo affrontato la degradazione dei PFAS, ma non la formazione di metaboliti. Non solo abbiamo tenuto conto dei sottoprodotti dei PFAS, ma abbiamo scoperto che alcuni di essi continuavano a essere ulteriormente degradati dai batteri”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla