Gianmarco Pondrano d'Altavilla

I coyote sono spesso di più nelle zone in cui vengono cacciati

(10 Gennaio 2025)

Roma – I numeri delle popolazioni di coyote sono spesso più alti nei luoghi in cui è possibile la caccia a questo animale. E’ la scoperta contro-intuitiva che emerge da uno studio guidato dall’ Università del New Hampshire e pubblicato su Ecography. Gli autori hanno condotto una ricerca triennale utilizzando telecamere per valutare i fattori critici che determinano il numero dei coyote. Sono stati messi in campo quasi 4.600 siti con fototrappole disposti in 254 serie negli Stati Uniti contigui. Le osservazioni sono state registrate durante i mesi autunnali dal 2019 al 2021, e poi analizzate statisticamente, con 22 fattori separati, o covariate, presi in considerazione. Questi includevano: sviluppo urbano, tipo di bioma (ad esempio foresta, prateria), margine del bioma (ad esempio margine foresta-arbusto), presenza di fonti di cibo (ad esempio piccole prede, albero molle), un’abbondanza di specie concorrenti (ad esempio orsi neri, puma), periodo di colonizzazione dei coyote, posizione (latitudine e longitudine) e caccia al coyote. I risultati hanno rilevato forti limiti alla crescita del numero dei coyote in relazione allo sviluppo urbano, e alla latitudine. Al contrario, un’abbondanza di coyote è stata associata a coperture di biomi separati e a regioni dove si pratica caccia al coyote. Questi risultati sono in netto contrasto con gli effetti della caccia su altre popolazioni di carnivori, come lupi, puma e altri grandi felini, che sono stati sradicati dalla maggior parte dei loro habitat nativi. Le normative per la caccia al coyote sono molto più flessibili rispetto ad altre specie selvatiche, spesso senza restrizioni stagionali, limiti di cattura e nemmeno un requisito di licenza. Nello Utah, diverse migliaia di coyote vengono uccisi ogni anno nell’ambito di un programma di taglie autorizzato dalla legislatura nel 2012 che paga ai cittadini 50 dollari per un paio di orecchie. I ricercatori ipotizzano che la caccia abbassi l’età media dei coyote, portando a una minore competizione per il cibo, il che aumenta le dimensioni della cucciolata. I coyote dimostrano anche una spiccata capacità di trovare fonti di cibo e di vagare naturalmente alla ricerca di nuovi territori, tratti che consentono alle popolazioni di riprendersi nei luoghi in cui sono stati cacciati. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla