Roma – Le persone che perdono il lavoro tendono ad aumentare i comportamenti di assunzione del rischio, ad esempio spendendo maggiormente per i giochi d’azzardo. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della Norwegian School of Economics di Bergen, in Norvegia. Il team, guidato da Samuel D. Hirshman, ha valutato gli effetti della perdita di lavoro sulle decisioni finanziarie rischiose attraverso un sondaggio che ha coinvolto 37.854 persone. I ricercatori hanno anche valutato le analisi di spesa di 404.470 persone e i risultati di due esperimenti online che coinvolgevano un totale di 1.403 persone. Il questionario è stato somministrato prima della pandemia di Covid-19. La perdita del lavoro, spiegano gli esperti, rappresenta un evento che impatta sulla vita delle persone in modo gravoso, influenzando la salute fisica, mentale e finanziaria. Stando a quanto emerge dall’indagine, le persone che avevano perso il lavoro durante la pandemia erano più propense a effettuare scelte rischiose in uno scenario di gioco d’azzardo, acquistando più biglietti della lotteria rispetto a chi aveva mantenuto la propria posizione. I dati di una banca australiana hanno rivelato che le uscite per il gioco d’azzardo a seguito della perdita del lavoro sono aumentate rispetto alle altre categorie di spese. Gli esperimenti hanno mostrato che le persone in un ambiente di mercato online che hanno perso la capacità di guadagnare bonus durante l’esperimento erano più disposte a rischiare rispetto al resto dei partecipanti. Questi risultati, concludono gli autori, suggeriscono che perdere il lavoro potrebbe aggravare gli effetti finanziari e di altro tipo, esacerbando potenzialmente le difficoltà economiche. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Perdere il lavoro porta ad assumersi più rischi finanziari
(2 Gennaio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).