Roma – La natura, meravigliosa stratega, è sempre pronta a venire in soccorso con ingegnose soluzioni. Come quella, ad esempio, attivata dalle zanzare femmine Aedes aegypti, che laddove l’olfatto per qualsiasi ragione dovesse fallire, si affidano per fiutare le loro prede a sensori termici posti nelle zampe, che con l’occasione aumneterbbero le funzionalità e le capacità “di nasi sopraffini”. La scoperta, ad opera di ricercatori dell’americana Rockefeller University, Howard Hughes Medical Institute, pubblicata su Science Advances evidenzia che le zanzare Aedes aegypti che sono pericolosi vettori per dengue, Zika virus e febbre gialla sfrutterebbero un particolare percorso genetico per sopperire al senso dell’olfatto qualora venisse a mancare o comunque non fosse sufficientemente in grado di percepire adeguatamente gli odori. “Fino ad oggi si riteneva che gli insetti dovessero le loro capacità termosensibili alle antenne, ritenute il principale organo sensibile al calore”, dichiara Takeshi Morita, “mentre il nostro studio ribalta questa teoria, dimostrando che le zampe anteriori nelle zanzare sono la struttura sensoriale cardine per il rilevamento del calore nelle gamma di temperatura corrispondete alla pelle umana”. Le zanzare individuerebbero quindi le loro prede, compreso l’uomo, percependo l’odore e il calore attraverso specifici recettori, odorosi e ionotropici (legati alla temperatura corpora), nell’uomo e nell’altro caso. Ricerche precedenti avevano già corellato i recettori degli odori (OR) alla rilevazione di sostanze come alcoli, esteri, chetoni e aldeidi, tutti emessi dagli esseri umani ed i recettori ionotropici (IR), all’identificazione appunto dell’umidità e della temperatura. Sulla base di queste informazioni, lo studio americano ha indagato i meccanismi che si innescano quando la femmina di Aedes aegypti perde un co-recettore chiamato Orco, fondamentale per tutti gli OR, in zanzare con una mutazione disabilitante in Orco. In particolare si sono soffermati a studiare il comportamento degli insetti in movimento attorno a una piattaforma calda circondata da CO2 (anidride carbonica), osservando che nonostante l’incapacità di percepirne l’odore, le zanzare erano in grado di mantenere e in alcuni casi anche di migliorare la triangolazione dell’area. Hanno così dedotto che la perdita di Orco stimoli le zanzare a sovraregolare i geni IR sensibili al calore, in particolare il gene Ir140, e identificato che l’attività genica si localizza prevalentemente nelle zampe anteriori delle zanzare con Orco mutato, consentendo loro di trovare e colpire il “bersaglio” nonostante la perdita dell’olfatto. “Questo meccanismo permetterebbe a questi pericolosi insetti vettori di rintracciare efficacemente la presenza dell’uomo anche nel caso in cui una modalità sensoriale sia compromessa”, concludono gli autori che per meglio validare la loro scoperta hanno avviato anche studi di comparazione sull’espressione genica tra le zampe di zanzare di un gruppo di controllo (quindi con il gene Orco normale) e quelle di zanzare con Orco mutato.(30Science.com)
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Nelle zanzare Aedes aegypti sensori termosensibili sulle zampe possono fiutare gli odori
(3 Gennaio 2025)

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