Roma – L’utilizzo regolare di filo interdentale, una o più volte alla settimana, potrebbe ridurre il rischio di ictus ischemici, causati da un coagulo di sangue, e di ictus associato a un battito cardiaco irregolare come la fibrillazione atriale (FA), secondo uno studio del Prisma Health Richland Hospital e della University of South Carolina School of Medicine a Columbia, Stati Uniti, che sarà presentato all’International Stroke Conference 2025 dell’American Stroke Association a Los Angeles (5-7 febbraio 2025). I benefici dell’uso regolare del filo interdentale, un’abitudine sana, conveniente, facile da adottare e accessibile ovunque e preventiva per molte patologie della bocca e altre problematiche, possono essere indipendenti dallo spazzolamento dei denti e da altre abitudini di igiene orale, come le visite regolari dal dentista. In particolare questo studio ha voluto indagare se il filo interdentale avesse maggiori benefici nella prevenzione dell’ictus. Lo studio Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC), una delle prime indagini su larga scala condotte negli Stati Uniti, ha valutato l’uso del filo interdentale, tramite un questionario, in oltre 6.000 persone, di cui l’82% adulti bianchi e il 18% adulti neri, 55% donne, con età media di 62 anni in cui erano stati esclusi persone senza denti, impianti dentali, malattie cardiache, trapianto di organi, articolazioni artificiali, valvola cardiaca impiantata o stent o intervento chirurgico importante. I risultati evidenziano che fra gli abituali utilizzatori di filo interdentale, 4.092 non avevano avuto un ictus e 4.050 non avevano ricevuto una diagnosi di FA. Ai partecipanti è stato chiesto anche se avessero ipertensione, diabete, colesterolo alto, abitudini al fumo, indice di massa corporea, istruzione, spazzolatura regolare e visite regolari dal dentista. Durante i 25 anni di follow-up, 434 partecipanti hanno manifestato un ictus, di cui 147 erano coaguli cerebrali nelle arterie più grandi, 97 coaguli dovuti a causa cardiaca e 95 riferiti a indurimento delle arterie più piccole. Mentre 1.291 avevano sviluppato o sofferto di FA. I dati mostrano che l’uso del filo interdentale si associa a un rischio inferiore del 22% di ictus ischemico, del 44% di ictus cardioembolico (coaguli di sangue dal cuore) e del 12% di FA. Il rischio inferiore associato era indipendente dallo spazzolamento regolare e dalle visite dentistiche di routine o da altri comportamenti di igiene orale. Inoltre, l’uso del filo interdentale favorirebbe anche la riduzione del rischio di FA e la formazione di carie e di malattia parodontale. “I comportamenti di salute orale sono collegati all’infiammazione e all’indurimento delle arterie. L’uso del filo interdentale può ridurre il rischio di ictus riducendo le infezioni orali e l’infiammazione e incoraggiando altre sane abitudini”, ha affermato Souvik Sen, fra gli autori dello studio. “Molte persone hanno affermato che le cure dentistiche sono costose e l’uso del filo interdentale è un’abitudine sana, facile da adottare, conveniente e accessibile ovunque”. Lo studio tuttavia presenta alcuni limiti, tra cui dati basati sulle risposte a un questionario e un follow-up di 25 anni concentrati solo su ictus e risultati cardiaci, assenza di un follow-up sull’uso del filo interdentale o di altri comportamenti orali nel corso degli anni.(30Science.com)
Francesca Morelli
L’uso regolare del filo interdentale può ridurre il rischio di alcune forme di ictus
(30 Gennaio 2025)
Francesca Morelli