Roma L’effetto è noto: il fumo di sigaretta è in gran parte causa di malattie respiratorie gravi, in molti casi letali, ma il cui meccanismo di insorgenza è ancora parzialmente o del tutto da chiarire, limitando di conseguenza anche lo sviluppo di trattamenti efficaci. Ricercatori australiani aprono un breccia, dimostrando in uno studio oggi sul Journal of Experimental Medicine (JEM), come molteplici sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta e nelle sigarette elettroniche alterino la funzione di un tipo chiave di cellula immunitaria presente nei polmoni, esponendo più facilmente fumatori di sigarette, fumatori passivi e di terza mano a infezioni respiratorie o al peggioramento di malattie infiammatorie gravi correlate al fumo come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), condizione ad oggi priva di terapie. La BPCO, terza causa di morte nel mondo, aumenta anche il rischio di infezioni influenzali che possono, a loro volta, aggravare la malattia di base aumentando l’infiammazione delle vie aeree, quindi la distruzione degli alveoli polmonari. Lo studio ha esaminato gli effetti del fumo di sigaretta sulle cellule T invarianti associate alle mucose (MAIT), un tipo di cellula immunitaria presente nei polmoni e in altri tessuti del corpo. Le MAIT aiutano a combattere le infezioni batteriche e virali e possono promuovere l’infiammazione o la riparazione dei tessuti e sono attivate da una proteina chiamata MR1. Quest’ultima presente in quasi tutte le cellule del corpo, riconosce le sostanze chimiche prodotte dai batteri e le porta sulla superficie delle cellule infette per attivare le cellule MAIT, avviando così una risposta immunitaria. È noto che il fumo di sigaretta, gli incendi boschivi, i fumi da cucina, i gas di scarico dei veicoli e i rifiuti che bruciano rappresentano rischi significativi per la salute, mentre non è ancora chiaro il potenziale impatto di componenti specifici del fumo sul sistema immunitario e su più parti dell’organismo. Per indagare se e quali delle oltre 20.000 sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta inalate dai fumatori possano legarsi a MR1 e influenzare l’attività delle cellule MAIT nei polmoni, i ricercatori hanno utilizzato luna tecnica di modellazione al computer, scoprendo che molte di queste molecole non solo si legano alla proteina, ma che ne aumentano o diminuiscono anche la quantità sulla superficie delle cellule. Queste sostanze chimiche, tra cui i derivati della benzaldeide, usati come aromi nelle sigarette, nelle sigarette elettroniche, sembrano bloccarel’attivazione delle cellule MAIT da parte di composti prodotti dai batteri. Su questo dato si sono quindi approfonditi gli effetti del fumo di sigaretta sulle cellule MAIT sia sul sangue umano che nei topi: gli esperimenti sembrano dimostrare che il fumo riduce la funzione delle cellule MAIT. Ad esempio i topi ripetutamente esposti al fumo di sigaretta hanno sviluppato sintomi di malattia polmonare, che peggioravano se infettati anche dall’influenza. Inoltre vi sarebbe evidenza che l’esposizione prolungata al fumo di sigaretta alteri nel topo la protezione indotta dalle cellule MAIT, rendendoli meno capaci di combattere le infezioni influenzali e più inclini allo sviluppo della malattia della BPCO. “Dall’altro però abbiamo scoperto che i topi privi di cellule MAIT erano da malattie BPCO correlate indotte dal fumo, mostrando livelli ridotti di infiammazione polmonare e nessun deterioramento dei tessuti degli alveoli polmonari”, ha affermato il professor Philip M. Hansbro del Centenary Institute and University of Technology Sydney, sottolineando così l’importanza della cooperazione internazionale. “Ciò aumenta la suscettibilità alle infezioni e peggiora la progressione della malattia polmonare”, ha concluso Wael Awad del Monash University’s Biomedicine Discovery Institute e primo autore dello studio. I ricercatori intendono ora indagare se e percorsi delle cellule MAIT siano influenzati dal fumo di sigaretta, per favorire un miglior approccio alla BPCO e ad altre malattie polmonari.(30Science.com)
Francesca Morelli
Il fumo di sigaretta compromette le cellule immunitarie polmonari
(20 Gennaio 2025)
Francesca Morelli