Roma – In Inghilterra, la prevalenza del disagio psicologico causato da una discrepanza tra genere biologico e identità di genere potrebbe essere aumentata di 50 volte tra il 2011 e il 2021. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Archives of Disease in Childhood, condotto dagli scienziati dell’Università di York. Il team, guidato da Stuart William Jarvis, ha analizzato i dati dell’assistenza primaria, relativi a giovani ragazzi con disforia di genere correlata ad ansia, depressione a autolesionismo. Stando a quanto emerge dall’indagine, la disforia di genere è ancora poco comune, e si verifica in meno di un caso su 200 ragazzi, ma i livelli di disturbi ad essa associati sono ancora piuttosto elevati. La maggior parte dei lavori precedenti sulla disforia considerava un numero limitato di soggetti, che si erano rivolti a servizi specialistici. Per ottenere un quadro più chiaro sulla situazione, i ricercatori hanno attinto alle cartelle cliniche elettroniche anonime tra il 2011 e il 2021, elaborate grazie al Clinical Practice Research Datalink (CPRD). Nell’arco di tempo considerato, 3782 bambini e ragazzi fino a 18 anni avevano ricevuto una diagnosi di disforia di genere documentata. Le informazioni sono state confrontate con quelle di 18.740 persone della stessa età con disturbi dello spettro autistico e di 13.951 con disturbi alimentari. L’analisi mostra che tra il 2011 e il 2021 i tassi di incidenza della disforia di genere registrata sono aumentati da 0,14 a 4,4 ogni 10mila anni-persona tra i giovani e da 0,16 a 8,3 nella popolazione generale. La maggior parte dei casi si verificava nei ragazzi di età compresa tra 11 e 17-18 anni, con picchi in quest’ultima fascia. I tassi di ansia erano simili tra i ragazzi con disforia di genere e i loro coetanei con altre malattie, mentre depressione e autolesionismo erano più comuni nel gruppo con disforia di genere. “Questi dati – commentano gli scienziati – evidenziano la necessità urgente di affrontare le vulnerabilità alle difficoltà di salute mentale”. In un secondo studio correlato, il gruppo di ricerca guidato da Christine Jackson-Taylor, ha intervistato 14 adolescenti, di età compresa tra 12 e 18 anni, che si erano rivolti all’assistenza sanitaria in cerca di aiuto. Allo stesso tempo, nell’indagine sono stati coinvolti 12 dei loro genitori e 18 persone comprese 19 e i 30 anni che si erano precedentemente sottoposte a un trattamento tra marzo 2022 e dicembre 2023. I risultati hanno evidenziato che i giovani affetti da disforia tendevano a sentirsi più sicuri del percorso futuro rispetto ai loro genitori. “L’accesso alle cure tempestive è emerso come un problema costante – riportano gli autori – le famiglie parlano delle difficoltà legate all’attesa, che crea un senso di urgenza e disagio nei ragazzi. Una politica di intervento efficace deve saper bilanciare attentamente le inevitabili tensioni che sorgono tra la necessità di un giovane di vivere la propria vita e l’importanza di garantire del tempo necessario a discutere e riflettere sul futuro. Bisogna fornire uno spazio sicuro in cui i ragazzi possano riflettere sulle proprie emozioni e il proprio stato d’animo”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
UK, disagio legato al genere aumentato di 50 volte nell’ultimo decennio
(24 Gennaio 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).