Valentina Di Paola

Tumori: la risonanza magnetica può rilevare le lesioni pancreatiche maligne

(13 Dicembre 2024)

Roma – Per la prima volta, le lesioni pancreatiche pre-maligne, precursori del cancro al pancreas, sono state individuate attraverso le immagini ottenute dalla risonanza magnetica. A riuscirci gli scienziati di Champalimaud Research, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Investigative Radiology per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Noam Shemesh e Carlos Bilreiro, ha utilizzato la risonanza magnetica per immagini (RMI) per individuare lesioni pre-maligne nel pancreas, notoriamente sfuggenti, specialmente con questo tipo di analisi. Il lavoro, commentano gli scienziati, apre la strada alla possibilità di diagnosi precoce nelle persone a rischio, nonché a un nuovo approccio di valutazione e trattamento della malattia oncologica. Quando il tumore è ancora localizzato, il tasso di sopravvivenza stimato a cinque anni è del 44 per cento, secondo recenti statistiche del National Cancer Institute statunitense, ma in caso di metastasi, scende al tre per cento. Sfortunatamente, i sintomi del cancro al pancreas sono aspecifici e facilmente confondibili, per cui la malattia viene identificata spesso in stadio avanzato. “Le neoplasie intraepiteliali pancreatiche, o PanIN – spiegano gli esperti – non vengono diagnosticate dalle attuali modalità di imaging, ma potrebbero consentire una diagnosi precoce prima che i sintomi diventino pericolosi”. I ricercatori hanno sviluppato una tecnica di risonanza magnetica chiamata imaging del tensore di diffusione, o DTI, che si basa sulla diffusione delle molecole d’acqua all’interno dei tessuti. Questo approccio, ideato tre decenni fa, viene utilizzato per l’imaging del cervello, e per la prima volta è stato applicato in un contesto differente. “Ogni scanner MRI ha già implementato questo metodo – commenta Shemesh – lo abbiamo solo utilizzato in modo un po’ diverso. Guardando al pancreas, siamo stati in grado di individuare cambiamenti microstrutturali che caratterizzano i PanIN nei campioni di tessuto pancreatico e in vivo per modelli murini inclini a sviluppare tali lesioni”. Il lavoro fornisce una base per effettuare effettivamente una sperimentazione sugli esseri umani, sfruttando delle conoscenze già note e un metodo già sostanzialmente implementato. “Questo studio – conclude Bilreiro – potrebbe essere considerato una pietra miliare nella ricerca sulle lesioni pre-maligne del cancro al pancreas. Ora possiamo anche comprendere meglio come si sviluppa la malattia. Per quanto riguarda la sua applicazione clinica, saranno necessari ulteriori studi per adattare la tecnica al contesto clinico ed esplorare possibilità di intervento o di sorveglianza per le lesioni pre-maligne. Abbiamo compiuto un primo passo verso la diagnosi precoce del cancro al pancreas”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).