Usa: esportazioni di carbone toccano nuovo record

Roma – Le aziende del carbone USA hanno esportato il più alto volume di carbone termico degli ultimi sei anni nei primi undici mesi del 2024 e sembrano destinati a spedire volumi ancora maggiori nel 2025, una volta che il presidente eletto Donald Trump entrerà in carica. Secondo i dati di tracciamento delle navi forniti da Kpler, le esportazioni statunitensi di carbone utilizzato nella produzione di energia hanno raggiunto i 32,6 milioni di tonnellate corte da gennaio a novembre. Si tratta del volume più alto registrato in quel periodo dal 2018 e avrà generato circa 4 miliardi di dollari di entrate per il settore del carbone statunitense, secondo i dati sui prezzi pubblicati dall’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti. Ma i volumi delle esportazioni potrebbero essere ancora più elevati nel 2025 se la nuova amministrazione favorevole ai combustibili fossili del presidente Donald Trump promuoverà l’estrazione e la vendita di più prodotti energetici statunitensi, come previsto. Secondo Ember, il carbone è di gran lunga il combustibile fossile più inquinante. Quest’anno, per ogni terawattora (TWh) di elettricità prodotta dalle centrali elettriche a carbone in tutto il mondo vengono emesse circa 945.000 tonnellate di CO2. Ciò equivale a circa 604.000 tonnellate per ogni TWh prodotte da centrali alimentate a gas naturale, che è una delle ragioni principali per cui i fornitori di energia elettrica degli Stati Uniti hanno gradualmente eliminato la combustione del carbone e incrementato l’uso del gas naturale nella produzione di energia elettrica nell’ultimo decennio. Tuttavia, mentre negli ultimi dieci anni i produttori di energia degli Stati Uniti hanno dimezzato la quota di produzione di elettricità da carbone, portandola a meno del 15 per cento, a livello mondiale i produttori di energia continuano a dipendere dal carbone per oltre un terzo della produzione totale di elettricità. (30Science.com)